Diego maradona di tutto può essere accusato, tranne di essere banale e di non dire tutto quello che gli passa per la testa. Le sue dichiarazioni e le sue riflessioni non mancano mai di suscitare profondi spunti di interesse. Ieri sera si è presentata un’altra occasione, nel post della Partita della Pace disputata allo Stadio Olimpico, nella quale si sono riviste tante vecchie glorie del calcio passato in nome della solidarietà per le vittime del terremoto del Centro Italia.
Maradona ha ricevuto gli inviati del giornale spagnolo Marca e ha concesso una lunga intervista in cui ha sollevato temi che si aggiungono al bailamme di dichiarazioni già rilasciate nei giorni scorsi.
Tra queste ultime, è d’obbligo ricordare le critiche rivolte al connazionale Icardi, verso cui non è molto favorevole per una convocazione in nazionale. Nell’intervista di Marca, come sempre uno degli argomenti più caldi è stato lo scontato paragone tra lui e Messi.
L'eterna questione Messi
“Di Messi ho già parlato tante volte e ormai sono stanco di ripeterlo: non ha bisogno di vincere un Mondiale con l’Argentina per essere considerato un fenomeno. Dovete lasciarlo in pace sul fatto che non ha personalità, che non canta l’inno… Il ragazzo quest’estate aveva tutto il diritto di abbandonare la Nazionale, ma poi guarda caso tutti quelli che lo hanno criticato si mettono in ginocchio a pregare per il suo ritorno!”.
Maradona ritiene che siano state travisate le sue parole di qualche anno fa sul fatto che Messi non fosse un giocatore di personalità. Il “Pibe De Oro” si è anche espresso su un altro eterno confronto, quello tra lo stesso Messi e Ronaldo, il quale viene posto sullo stesso livello dell’argentino. “Non credo che uno sia superiore all’altro, li vorrei entrambi nella mia squadra.
Non so chi meriti di vincere il Pallone d’Oro, che per me non è una scienza esatta. Pensate che nel 2014 l’avrei assegnato a Neuer che aveva vinto il mondiale, e non sono mai stato un grande amico dei portieri.”
E secondo Maradona anche Neymar non è inferiore a Messi e Ronaldo, anzi, il brasiliano è un fuoriclasse all’altezza di entrambi.
“Sapevo che prima o poi in Brasile sarebbe venuto fuori un asso del genere, il perfetto erede di gente come Rivaldo, Ronaldinho e Kaka. Nonostante tutte le botte che subisce, è sempre un pericolo per le difese avversarie”.
Argentina e carriera di allenatore
Maradona ha anche parlato delle sue aspirazioni di allenatore: “Nel calcio di oggi c’è una grande mafia, sono gli agenti a decidere il futuro degli allenatori. Io non ho mai pagato queste persone, il mio desiderio è di insegnare calcio come allenatore. Quindici anni fa non era così, gli allenatori andavano nei grandi club più liberamente. Forse non sono molto adatto per una squadra come il Barcellona, ma mi piacerebbe avere la chance di allenare una squadra che lotti per qualcosa.
Sembra che adesso essere stato un grande giocatore non significa che hai l’opportunità di fare anche l’allenatore”.
Maradona si è detto molto preoccupato per lo stato in cui versa la nazionale argentina, che dopo le delusioni degli ultimi anni rischia addirittura di non qualificarsi per i mondiali di Russia 2018. Soprattutto le sue perplessità maggiori vanno verso le giovanili e sul fatto che l’Argentina non esporti più i suoi giocatori come avveniva un tempo. “E’ colpa anche degli agenti. L’Argentina deve migliorare, abbiamo grandissimi attaccanti come Dybala, Higuain, Aguero, ma non sono all’altezza di Messi”. Il fuoriclasse argentino ha saltato gli ultimi impegni con la nazionale a causa di un infortunio.