Terzino destro, esterno di centrocampo, ala, mezzala, trequartista; questi sono i ruoli che Florenzi ha ricoperto fin qui dal 2012, nella Roma e in Nazionale, e che stanno a testimoniare la duttilità di questo ragazzo che gioca bene ovunque lo si schieri. Gli allenatori non possono privarsi della sua grinta, del suo attaccamento alla maglia e delle sue doti balistiche.
Dal Crotone alla maglia azzurra
Alessandro Florenzi, romano di Roma, cresce nelle giovanili giallorosse arrivando nel 2011 a vincere lo scudetto Primavera sotto la guida sapiente di Alberto De Rossi (padre di Daniele nonché mister della Primavera che ha lanciato in prima squadra giocatori come Aquilani e il figlio stesso); la stagione successiva la società decide di mandarlo in prestito al Crotone (Serie B) per farsi le ossa e il ragazzo, impiegato come ala destra, dimostra di avere delle qualità fuori dal comune finendo l'annata con 11 gol, tra cui delle perle su punizione, e venendo premiato come miglior giovane della cadetteria.
Nell'estate 2012 la società concorde con Zeman lo riscatta; il mister boemo, molto avvezzo nel lanciare giovani, lo schiera subito titolare, Florenzi ripaga la fiducia segnando il suo primo gol in Serie A a San Siro contro l'Inter, nella terza giornata di campionato, e finisce la stagione con 39 presenze e 4 reti. Nelle tre stagioni e mezzo successive agli ordini prima di Rudi Garcia e poi di Luciano Spalletti il romano ricopre tutti i ruoli sulla fascia destra e la sera del 16 settembre 2015 decide di farsi conoscere a tutto il mondo, nella partita dei gironi di Champions contro il Barcellona: a metà del primo tempo, in un'azione di ripartenza, vede Ter Stegen fuori dai pali e tra genio e follia lascia partire un destro da 55 metri che si insacca in rete; una delle reti più belle nella storia del calcio che solo la FIFA non è riuscita a premiare come gol dell'anno.
L'avventura con la Nazionale maggiore inizia nel novembre 2012 quando l'allora CT Prandelli lo fa esordire in un'amichevole con la Francia; nell'estate 2013 partecipa con l'Under 21 agli Europei di categoria in cui l'Italia arriva seconda (sconfitta in finale dalla Spagna per 4-2) e il 15 ottobre 2013 realizza il suo primo gol nella partita di qualificazione mondiale contro l'Armenia, Mondiali ai quali però non prende parte.
Con l'insediamento di Conte il giallorosso entra stabilmente nel giro della Nazionale venendo impiegato in 6 partite di qualificazioni agli Europei in Francia in cui è uno dei protagonisti del cammino eroico degli azzurri, fermati solo ai rigori nei quarti di finale contro la Germania.
Core de Roma
Florenzi oltre a essere un giocatore dalle ottime qualità è un ragazzo genuino, molto attaccato alla famiglia e a nonna Aurora, come dimostrato nel settembre 2014 quando dopo un gol al Cagliari è salito in tribuna per abbracciarla; nel giugno di un anno fa si è sposato con Ilenia Atzori, ragazza conosciuta ai tempi del settore giovanile e dalla quale il 10 giugno scorso ha avuto la sua primogenita Penelope.
Una delle sue grandi passioni fuori dal campo è la Playstation; una vera e propria ossessione scaramantica che ha rischiato di coinvolgere anche Arrigo Sacchi come raccontato nel programma Sky "E poi c'è Cattelan" in cui ha dichiarato che, prima di una partita di playoff con l'Under 21, lui e il suo compagno Viviani volevano giocare ma si accorsero che l'unica stanza dell'hotel che aveva la presa adatta era quella dell'ex mister rossonero (all'epoca Coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili), alla fine i due ragazzi si fecero comprare un televisore adatto dall'usciere dell'albergo e gli azzurri il giorno dopo vinsero 3-2 con la Svezia con un gol proprio di Florenzi. Alessandro è un vero innamorato della Roma, dà l'anima in campo e fuori dove mette spesso la faccia; un giocatore da prendere come esempio perché nel calcio di oggi, sempre meno romantico, ce ne vorrebbero mille come lui.