Ospite a MilanTalk, programma in onda su MilanTv, Adriano Galliani ha rilasciato diverse dichiarazioni, toccando molti argomenti e spaziando, dunque, dall'imminente cessione societaria ai nuovi proprietari asiatici (termine ultimo fissato al 2 Dicembre) ai ricordi più belli di quest'era trentennale passando per alcuni aneddoti con Shevchenko (ospite telefonico) e Christian Abbiati (ospite in studio). Di seguito tutte le parole dell'attuale amministratore delegato del Milan, in procinto di lasciare la società rossonera.

Adriano Galliani: "Forse sarà meglio la storia della cronaca"

-Sui 30 anni trascorsi al Milan: "Emozione pura per le cose che ho vissuto. Mi si accappona la pelle. Quello che abbiamo fatto insieme rimane. Passeremo dalla cronaca alla storia. In 30 anni noi abbiamo 28 primi posti, 16 secondi posti con una Supercoppa ancora da giocare"

-Sull'imminente cessione societaria: "Credo siano le ultime 3 settimane di Milan. Non potrei fare altro ruolo che non sia l'amministratore delegato. Guardiamo al presente e non voglio parlare di cose che probabilmente non mi riguarderanno a partire dal 2 di dicembre. Niente è assoluto, tutto cambia, tutto si muove, tutto gira, tutto vola e va via (leggendo una frase di Frida Kahlo, n.d.r.)"

- Su Shevchenko (collegato telefonicamente): "Sei l'attaccante più forte che ha avuto il Milan nell'era moderna.

Sei scolpito nel cuore e nella storia del Milan. Tu lo sai e io quando ti vedo sono sempre emozionato come quella sera del '99 in cui ti ho visto giocare con la Primavera della Dinamo Kiev ed ero raffreddato. Racconto un aneddoto. Dopo la vittoria in Champions nel 2003 contro la Juventus, ci fu una cena di gala e tra i presenti c'era uno psichiatra molto famoso.

Gli chiedo: 'Senta, ma è normale che dopo 20 giorni dalla finale quando rivedo Sheva che va sul dischetto del rigore mi viene ancora la paura che possa sbagliare il rigore. E' grave?'. E lui mi ha risposto: 'E' irrecuperabile'. (risata di Sheva in sottofondo, ndr).

- Sul derby in Champions nel 2003: "Al 90' Kallon si presenta solo contro Abbiati e il suo polpaccione e la palla se ne va fuori.

Se entra questa qui non c'è Manchester non c'è niente. E' stata la polizza a vita di Christian e gli abbiamo detto: 'Da questo momento deciderai tu quando smettere' e infatti quest'anno ha deciso lui. L'emozione che Christian Abbiati mi ha dato su Bucchi a Perugia è unica."

- Sulla sua top 11: "Non mi piace fare queste cose. Quando penso a Tassotti, Costacurta, Baresi e Maldini è una difesa straordinaria ma per me lo è altrettanto quella che vince nel 2003 la Champions con Costacurta, Nesta, Maldini e Kaladze. Penso al centrocampo di Sacchi, ma penso anche a quello di Capello e penso anche a quello di Ancelotti negli ultimi anni: Gattuso, Pirlo, Seedorf, Rui Costa, con Shevchenko e Inzaghi in attacco.

Non sono in grado di fare una top 11. Noi abbiamo avuto 8 palloni d'oro. Negli anni '90 avevamo il pallone d'oro titolare van Basten e un altro come Papin in panchina".

-Sul suo futuro professionale: "Non so cosa succederà. Sto parlando seriamente, io non ho assolutamente preso alcun tipo di decisione e non ho assolutamente deciso di candidarmi come presidente della Lega. Penserò cosa fare in futuro quando ci saranno nuovi amministratori. Dovrò ovviamente concordare tutto con il presidente Berlusconi, con cui ho un rapporto lavorativo da 37 anni"