In un periodo storico in cui i giovani faticano sempre più a trovare spazio (non solo nel mondo del calcio) l'Italia del pallone può consolarsi con l'esplosione di Andrea Belotti e Federico Bernardeschi, leader rispettivamente di Torino e Fiorentina.

Un inizio di stagione sicuramente positivo per i due giovani, e i numeri sono lì a testimoniarlo: 13 reti per il "Gallo", vice-capocannoniere del campionato, dietro a Mauro Icardi con 9 gol e tanti assist per il fantasista della viola, ormai adottato dal suo pubblico come l'erede di Antonioni.

Andrea Belotti: da Bergamo alla Nazionale

Forza fisica, buon tiro e fiuto del gol, queste le migliori qualità di Belotti, che per certe caratteristiche ricorda Carlos Tevez, anche se dotato di meno tecnica. Nato e cresciuto a Bergamo ha iniziato la carriera calcistica all'Albinoleffe, poi il passaggio al Palermo e l'arrivo in Serie A, anche se costretto a fare la riserva di lusso della coppia Dybala-Vazquez.

Lo scorso anno il passaggio al Torino, che coincide con la definitiva esplosione del Gallo, capace di diventare l'attaccante italiano più prolifico del 2016 e prendersi, a suon di gol e ottime prestazioni, la maglia da titolare della Nazionale italiana. Con ogni probabilità sarà proprio lui il nostro centravanti di riferimento ai prossimi Mondiali.

Federico Bernardeschi: l'artista di Firenze

Tecnica sopraffina, dribbling secco ed efficace e un sinistro magico sono invece i punti di forza del numero 10 della Fiorentina, nato a Carrara (la città di Buffon), ma cresciuto calcisticamente proprio nel vivaio della viola tanto che quest'anno, a soli 22 anni, ha già indossato la fascia da capitano.

Il suo attuale tecnico Sousa ha detto che "Bernardeschi presto lascerà la squadra per approdare in formazioni più ambiziose", facendo così infuriare il popolo di Firenze. Va detto però che il portoghese non ha tutti i torti e che, dopo questo strepitoso inizio di stagione, i club europei più blasonati, Barcellona e Arsenal su tutti, hanno già messo gli occhi su di lui.

Belotti e Bernardeschi nell'Italia che sarà

Pare quindi molto probabile che il ct della Nazionale Ventura punterà molto su loro due per costruire la formazione che dovrà guadagnarsi l'accesso ai prossimi Mondiali. Il Gallo è ormai un punto di riferimento della squadra, mentre Federico dovrà guadagnarsi il suo spazio sfidando anche le limitazioni tattiche di Ventura.

Resta comunque il fatto che, assieme Donnarumma, Rugani, Romagnoli, Conti, Baselli e Berardi, l'Italia sembra avere una generazione pronta a farsi valere e rivivere i tempi di Totti, Del Piero, Toni e di quella Nazionale che ha alzato al cielo la Coppa del Mondo a Berlino.