Stadio della Roma: l'accordo raggiunto tra Parnasi, Pallotta e Virginia Raggi per il Comune di Roma scontenta la base dei duri e puri del Movimento Cinque Stelle romano, limita i ricavi di Parnasi (si parla di circa 130 milioni di opere pubbliche eliminate dal nuovo progetto e il Business park sarà tagliato del 60%) dato che i tre grattacieli previsti non saranno realizzati, al fine di limitare la cubatura inizialmente prevista (dal milione di metri cubi si costruirà circa la metà). Altre novità: nuova fermata della Roma-Lido e una riqualificazione dell'asse viario Ostiense-Via del Mare.

L'accordo, di portata storica per la Capitale, non accontenta comunque né i puri e duri del Movimento di Grillo, nè tranquillizza chi voleva evitare un'ulteriore, pesante, cementificazione di Roma.

Pallotta annuncia l'accordo ma la Regione non scioglie la riserva

I tifosi della Roma puntavano fortemente alla realizzazione di uno stadio che, comunque, non sarà della Roma ma del Gruppo che fa capo a James Pallotta. Da verificare anche l'annuncio della messa in sicurezza del quartiere di Decima, area comunque a rischio esondazione. La Regione Lazio ha già annunciato la seria intenzione di vigilare sulla realizzazione del complesso.

La Sindaca ripeteva, ieri, che lo stadio, e il complesso attiguo, saranno eco-compatibili, all'avanguardia per quanto riguarda le nuove tecnologie ed è stata comunque evitata ogni conseguenza legale per il mancato rispetto della vecchia delibera (la 132/2014) a firma giunta-Marino.

I ribelli del CinqueStelle romano in rivolta

Non solo le attuali opposizioni al Comune di Roma, ma anche parte della base del Movimento di Grillo si oppone a questo accordo. Per esempio, si accusa la Raggi di aver rinunciato alla realizzazione (che sarebbe stata a carico del gruppo Parnasi) del prolungamento della Metro B, del ponte aggiuntivo sul fiume Tevere, e la bretella del collegamento con la Roma-Fiumicino.

E se prima lo Stadio rappresentava da solo il 15% dell'intero progetto, ora ne rappresenta il 25% circa. Inoltre i vincoli della Soprintendenza non sono affatto superati. Il gruppo consiliare dei Cinquestelle è spaccato: sono 10 i consiglieri ostili al progetto attuale. Cosa faranno quando la delibera dovrà essere votata in aula, non si sa; come non si sa se l'effetto più che positivo riguardo l'impatto della notizia della realizzazione dello stadio sulla tifoseria, non convincerà qualche esponente della minoranza a votare sì. L'impressione è che, ormai, lo stadio dove giocherà la Roma fra tre anni, si farà, con buona pace dei veri ambientalisti.