Aumentano i sospetti per una presunta combine nel calcio spagnolo, nello specifico sul match di Secunda Division B, la terza serie locale, tra Barcellona B, squadra riserve dei più noti blaugrana allenati da Luis Enrique, e Eldense, ultimo in classifica.

Il match era finito col clamoroso e roboante risultato di 12-0.

I primi sospetti sono stati avanzati dalla presidenza del club sconfitto che ha subito avuto il sentore che ad aver determinato il risultato fosse stata la mafia del calcio scommesse, successivamente per questo tutti i calciatori del club sono stati sospesi in maniera cautelativa e la Liga ha aperto un’indagine per accertare eventuali illeciti e scorrettezze.

Assenza di stimoli, atteggiamento passivo e nessuna aggressività le sensazioni che ha avuto il numero uno del club spagnolo che così ha approfondito la questione.

Cheik Saad, calciatore della squadra sconfitta, sabato si era rifiutato di scendere in campo. Il ragazzo ha anche detto alla radio catalana Rac1 che quattro suoi compagni, di cui non ha fatto i nomi, si sarebbero messi d'accordo per far perdere la squadra.

La polizia spagnola ha fermato, inoltre, l'allenatore italiano dell'Eldense, Filippo Vito di Pierro, che sarebbe coinvolto nella vicenda. Al momento nessuna conferma è arrivata dagli organi di controllo che stanno valutando se esistano o meno discrepanze su quote e relative scommesse effettuate.

Come battuto da alcune agenzie nelle ultime ore, e ripreso dai giornali locali calabresi, secondo il quotidiano online El Confidencial, la ‘ndrangheta calabrese sarebbe coinvolta nella vicenda, e tenterebbe di entrare nel calcio spagnolo per alimentare il mercato delle scommesse clandestine in Asia.

La società dell’Eldense, inoltre, avrebbe negli ultimi mesi avviato una collaborazione con un gruppo (fantasma?) di imprenditori italian, con collaboratori italiani fra cui Ercole di Nicola, coinvolto in Italia nel 2015 nella maxi-inchiesta Dirty Soccer.

A questi, su richiesta del presidente del club locale militante in terza serie, sarebbe stato impedito di accedere allo stadio in cui gioca la squadra, di proprietà del comune spagnolo.