A poche ore dal match perso contro la Bolivia di questa notte a La Paz, è arrivata la notizia della squalifica per quattro turni di Lionel Messi, reo di aver offeso più volte la terna arbitrale nel match Argentina-Cile, match vinto proprio grazie al rigore realizzato da Leo. La stessa terna arbitrale si è giustificata affermando di non aver inteso le offese ricevute per problemi linguistici. Sono state colte dalla commissione disciplinare FIFA però che esaminando le riprese televisive di due emittenti spagnole e una pubblica argentina ha squalificato la "Pulce" fino ad Ottobre; il capitano tornerà disponibile per il giorno 10 nella gara che sarà contro Ecuador.
Squalifica corretta?
Le immagini parlano chiaro: Messi ripetutamente offende il direttore di gara e i suoi assistenti a fine gara, sembrano non esserci dubbi.
Questa notizia in Argentina e in Spagna ha suscitato grande clamore sia sui media sia nel club del Barcellona. In molti hanno pensato a un complotto contro Messi e la stessa nazionale albiceleste. A guardare i precedenti si evince che è raro che la FIFA usi la prova televisiva per simili accadimenti, anche perché tale prova solitamente è ammessa e usata solo nel caso in cui l’arbitro non si accorga e/o non veda l’episodio imputabile.
Alcuni addirittura sostengono che questa squalifica del capitano della Nazionale sia stata una punizione del presidente FIFA Gianni Infantino a seguito dell’assenza di Lionel Messi alla celebrazione del FIFA World Player svoltasi in Svizzera lo scorso Gennaio che ha premiato ancora una volta Cristiano Ronaldo come miglior giocatore al mondo.
La Seleccion, che dopo la sconfitta contro la Bolivia alloggia in terza posizione con 22 punti in 13 gare, ora rischia seriamente la mancata qualificazione a Russia 2018. Il commissario tecnico Bauza criticato per le sue idee tattiche e sulla scelta dei giocatori (contro la Bolivia ha tenuto Sergio Aguero in panchina e si ostina a non convocare Mauro Icardi a favore del suo pupillo, il gigante Pratto).
L'assenza di Messi rischia di diventare l'alibi e il capro espiatorio di una Nazionale in crisi da troppo tempo e che, ricordiamo, non vince una competizione dal 1995. Continue lotte intestine sia ai vertici della federazione AFA con i relativi cambi in panchina e uno spogliatoio diviso eternamente in clan sono le principali responsabili di tali fallimenti.
Ricordiamo come lo stesso calciatore a Giugno 2016, dopo la terza finale persa e il rigore sbagliato contro il Cile nella finale della Copa America Centenario, avesse annunciato l'addio a causa delle troppe delusioni relative ai fallimenti internazionali della sua Nazionale ed a problemi fisici.