Silvio Berlusconi ha davvero lasciato. Dopo trentuno anni e ventinove titoli il Presidente più vincente della storia del calcio italiano ha venduto il club al gruppo finanziario cinese capeggiato da Li Yonghong, per una cifra vicina agli ottocento milioni di euro.

Berlusconi lascia dopo aver acquistato il club nell'ormai lontano 1986, acquisendolo dalla serie B del presidente Farina, rimodellandolo, investendo, con sempre al suo fianco Adriano Galliani, dimessosi anche lui dal Consiglio d'Amministrazione e pronto a tornare in prima linea in Lega Calcio.

Tantissimi i messaggi di stima e affetto ricevuti non solo dagli amici ma anche dagli avversari che per anni hanno conteso il titolo in Italia ed in Europa ai rossoneri. Si ricordano le sue mille battute al vetriolo sui tecnici che si sono succeduti sulla panchina rossonera in questi trent'anni, il rapporto speciale che lo lega ancora ad Arrigo Sacchi al quale in una cena chiese consiglio sul tecnico da prendere, scelta che poi sarebbe ricaduto su Sinisa Mihajlovic, la grande amicizia con Carlo Ancelotti, per poi arrivare alle mille discussioni su tattiche e mentalità di "giuoco" come ama ancora dire.

Di lui i tanti tifosi italiani ricorderanno i tanti acquisti da Gullit a Van Basten a Rui Costa, a Shevchenko, alle sette Champions League vinte in questi trent'anni portando il club ad essere il più titolato al mondo.

La città di Milano dopo la cessione di Massimo Moratti a Mr. Zhang perde un altro pezzo di storia, cosi come il calcio italiano. A resistere all'ondata cinese, ai petroldollari degli arabi ed ai rubli russi al momento resta solo la famiglia Agnelli.

La trattativa per la cessione del club sono cominciate circa due anni fa, con il tentativo prima con Mr.

Bee rivelatosi poi un buco nell'acqua, le possibili cordate con partecipazione statale cinese anch'esse andate a vuoto, sino alla più romantica idea di una cordata tutta italiana con Adriano Galliani a capo. I tanti dubbi su questa operazione finanziaria che hanno finanche fatto pensare ad un bluff, un trucco per far rientrare in Italia capitali illegalmente tenuti all'estero.

Oggi tutte queste illazioni si rivelano tali. Il calcio italiano si sta modernizzando, favorendo il mercato cinese mostrando le partite, non ultime proprio il derby di Milano alle 12.30 per avere un maggiore appeal in Cina, cosi come oramai da anni fa la Premier League. Con buona pace dei nostalgici delle partite tutte alle 15.00 da "Tutto il calcio minuto per minuto".