Doveva essere la serata del ritorno del "traditore" Gonzalo Higuaín nello stadio che lo ha consacrato nell'Olimpo dei bomber della Serie A di tutti i tempi. Il Pipita, invece, complice forse una mal celata emozione, ha toccato pochissimi palloni, braccato per novanta minuti dai suoi ex compagni e penalizzato dall'assenza di un vero e proprio partner in attacco, come è stato Paulo Dybala durante la stagione.

La Juventus è andata in vantaggio nell'unica vera e propria sortita offensiva grazie a Khedira, ancora una volta abilissimo a inserirsi e proporsi in fase offensiva.

Il Napoli, dopo un momento di shock iniziale, ha preso in mano la partita, puntando sulla tecnica e sulla velocità dei tre piccolini davanti (Callejon, Mertens e Insigne) supportati dai tre ottimi centrocampisti di Sarri, con un Hamsik in serata di grazia.

Ed è stato proprio lo slovacco a pareggiare i conti, con un bel destro a giro, sfruttando l'unico vero errore della retroguardia bianconera in fase difensiva di tutta la serata. Il Napoli avrebbe sicuramente meritato qualcosa in più per la quantità (e la qualità) di gioco proposto, ma la banda di Allegri ha mantenuto quella solidità difensiva che più volte le ha permesso di portare a casa, in questa stagione, punti pesanti su campi ostici.

Prove tecniche per il Barcellona?

Ed è stato proprio questo tipo di mentalità a stuzzicare i tifosi: e se Allegri avesse raccomandato ai suoi di "allenarsi", in vista del Barcellona, con una partita di sacrificio difensivo? In effetti i tre attaccanti del Napoli ricordano la MSN del Barcellona: giocatori brevilinei, veloci, bravissimi negli spazi e nelle triangolazioni nello stretto.

Contro i blaugrana, a Torino ma soprattutto nel ritorno di Barcellona, la Juventus quasi certamente si troverà a fronteggiare situazioni di gioco simili, nei movimenti, a quelle create dal Napoli ieri sera. I difensori bianconeri, aiutati dai centrocampisti e dal grandissimo lavoro degli esterni, dovranno prendere le misure ai fenomeni del Barcellona, accettando di giocare una partita di sacrificio, di sofferenza, cercando di non abbassarsi troppo e di non concedere troppo spazio alle giocate del trio delle meraviglie avversario.

Sperando nel colpo di genio di qualche suo campione, Allegri sembra aver fatto un primo passo di avvicinamento verso la tanto attesa sfida di Champions. E mercoledì, nella semifinale di ritorno di Tim Cup, si replica.