Rivoluzione cinese. Dopo l'esonero di Pioli, Zhang Jindong inserisce un altro tassello nella pianificazione del futuro dell'Inter; e non solo. Walter Sabatini, ex direttore sportivo dell'AS Roma, è stato nominato coordinatore tecnico di Suning Sports: l'obiettivo è quello di creare una sinergia tra Inter e Jiangsu, le due società calcistiche di proprietà del gruppo cinese.

'Non voglio due squadre separate'

Sabatini ha messo subito in chiaro i suoi obiettivi nel corso della conferenza stampa di presentazione, svoltasi in Cina nella giornata odierna: "I problemi dell’Inter saranno quelli del Jiangsu - asserisce il neo coordinatore tecnico - dovremo essere una grande famiglia e un grande gruppo di lavoro.

Se l’Inter vince e il Jiangsu perde, non sarà un bel weekend; dobbiamo puntare al grande slam domenicale”. Inoltre, ha tenuto così a dettagliare quelle che sono le sue idee e le prime mansioni dettate dal nuovo incarico: "Queste due realtà devono crescere parallelamente insieme. Per me non è un lavoro, è una missione. Ora lavorerò qui molti giorni, incontrerò il mister del Jiangsu e tutti i calciatori". L'attenzione dell'esperto dirigente sarà quindi rivolta alla creazione di una mentalità forte ed unitaria, rivolta univocamente a portare, di pari passo, entrambe le società ai vertici del calcio mondiale. Ha inoltre dichiarato che contatterà l'attuale CT della Cina, Marcello Lippi, per comprendere con immediatezza le dinamiche del calcio cinese, realtà in continua crescita esponenziale sia da un punto di vista puramente sportivo, sia per quanto concerne il fattore economico.

Sabatini e l'Inter: i rapporti con Ausilio, il mercato e la scelta dell'allenatore

Nelle prime ore di circolazione dei rumors circa l'ingresso dell'ex Roma nello scenario nerazzurro, si ipotizzava un clamoroso divorzio tra l'Inter ed il suo attuale DS Piero Ausilio, fresco di rinnovo triennale siglato nemmeno un mese fa; scenario immediatamente accantonato non appena il ruolo di Sabatini ha iniziato a prendere contorni ben definiti, oltre all'ipotesi sempre più accreditata circa la conoscenza della questione da parte di Ausilio, da alcune settimane.

Ciò non toglie i dubbi circa l'effettiva possibilità di una pacifica convivenza tra l'attuale DS nerazzurro ed il nuovo coordinatore tecnico, che già in passato si è reso protagonista di tensioni con alcuni suoi collaboratori: su tutti, spiccano i recenti attriti con il consigliere giallorosso Franco Baldini, che lo stesso Sabatini ha inserito tra le motivazioni principali del suo addio alla Roma.Le rispettive competenze del ds nerazzurro ed del neo coordinatore di Suning Sports sembrano essere rispettivamente, almeno idealmente, ben delimitate: Ausilio continuerà ad operare a pieni poteri per quanto riguarda le scelte da compiersi per il bene dell'Inter, mentre Sabatini si occuperà della costruzione di un network capace di potenziare le dinamiche dei due club.

Ciò può logicamente comportare che tra le due sfere personali ve ne possa essere una terza in comune: il mercato nerazzurro, ad esempio, potrebbe essere co-gestito da entrambi, oppure condotto da Ausilio con la supervisione di Sabatini, nella veste di longa manus della proprietà cinese. Stesso discorso vale per la scelta della guida tecnica per la prossima stagione: con l'esonero di Pioli e l'affidamento della panchina a Vecchi, in via provvisoria, la scelta del nuovo allenatore sarà argomento caldo nei rapporti tra i due dirigenti. Certo è che la scelta di inserire Sabatini nei paradigmi nerazzurri potrebbe essere una languida strizzata d'occhio all'attuale tecnico della Roma Luciano Spalletti, con il quale è intercorso un ottimo rapporto personale e professionale durante il lavoro svolto a Roma.

Non è da escludersi che l'ammiccamento possa essere altresì indirizzato ad Antonio Conte, data la stima manifestata nei suoi confronti da parte di Sabatini, che tra l'altro tentò di portarlo a Roma due anni fa; tesi avvalorata dalla conclamata volontà di Suning e della dirigenza interista di riportare in nerazzurro Gabriele Oriali, dopo il suo addio all'Inter avvenuto nel 2011, con il quale l'ex ct dell'Italia ha collaborato durante il suo lavoro in nazionale.L'unica certezza è che Suning, tra i forti investimenti e la volontà di non rimanere di certo immobile di fronte alle difficoltà, ha le idee molto chiare: non ci resta altro che attendere i primi risultati concreti di questo nuovo assetto.