La stagione regolare si è conclusa ed ha già emesso i due verdetti che erano attesi a conclusione delle trentotto giornate: una pugliese che va in Serie B, il Foggia, ed una che, a sorpresa, retrocede in Serie D: il Taranto. Come spesso accade, però, la stagione di Lega Pro ha avuto almeno due volti, coincisa con le due metà individuate dal mercato di gennaio. Ed in particolare la seconda fase ha stravolto tanti concetti che erano stati dati per buoni prima delle vacanze natalizie. A sparigliare le carte è stato un girone di ritorno che ha realmente cambiato il volto di una classifica che, in alcuni casi, sembrava già definita all'andata.

I numeri

Dando un'occhiata, infatti, alla graduatoria che va dalle ventesima alla trentottesima giornata si individua un mini torneo che ha detto cose interessanti. Sorpese, ma anche conferme. La prima arriva dal Foggia che anche nella seconda metà del torneo ha confermato il dominio riassunto dalla classifica finale: 48 punti in 19 partite, solo sette punti lasciati per strada, quaranta reti segnato e dodici subite. Davanti ai numeri dalla squadra di Stroppa, per l'ennesima volta, c'è solo da togliersi il cappello. Deve farlo anche il Lecce che con 35 punti conquistati non ha fatto malissimo, ma a nulla sono valsi se si considera che hanno determinato addirittura un -13 rispetto ai satanelli.

Dopo il consueto duo pugliese di testa arrivano le soprese, entrambe dall'estremo sud: il Siracusa di Sottil, infatti, è andato a prendersi i play off grazie ai 35 punti conquistati nella seconda metà del campionato. Un cammino quasi da primato. Come di grandissimo livello è il ruolino di marcia della Reggina di Karel Zeman che, dopo aver concluso il girone d'andata all'ultimo posto a quota 15, ha messo la freccia nel ritorno mettendo insieme la bellezza di trenta punti, per un quarto posto assoluto che ha fatto sognare i tifosi.

Al quinto posto la Paganese di Grassadonia con 29 punti, sesto posto a pari merito per Messina e Virtus Francavilla (28).

Fa particolare effetto il fatto che Catanzaro e Vibonese pur avendo fatto discretamente bene (rispettivamente 24 e 23 punti) paghino clamorosamente lo scarso rendimento dell'andata e siano costrette ad evitare la retrocessione ai play out.

Anno da dimenticare

Fanalino di coda assoluto, invece, è stato il Taranto che in diciannove partite ha conquistato soltanto undici punti. Magro bottino per un pubblico caloroso come quello della città pugliese.