In casa Inter fa ancora rumore l'esonero del tecnico, Stefano Pioli, arrivato martedì sera, sorprendendo tutti visto che ormai ci si aspettava di concludere la stagione prima di prendere decisioni simili. Invece Suning ha voluto dare un segnale, affidando la squadra al tecnico della Primavera, Stefano Vecchi, per queste ultime partite e avviando una rivoluzione preannunciata, con l'arrivo dell'ex direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, che avrà il compito di supervisionare tutte le attività sportive del colosso di Nanchino, andando a ricoprire il ruolo di direttore tecnico del club nerazzurro.

Un esonero che, però, non ha sortito gli effetti sperati vista la sesta sconfitta, arrivata ieri in casa, contro il Sassuolo per 1-2, nelle ultime otto partite (due pareggi contro Torino e Milan e sconfitte contro Sampdoria, Crotone, Fiorentina, Napoli, Genoa e, appunto, i neroverdi).

A parlare del momento complicato del club nerazzurro ci ha pensato il noto giornalista, Mario Sconcerti, che si è soffermato sull'esonero dell'ex tecnico della Lazio, dando, però, anche uno sguardo al futuro. Queste le sue parole, rilasciate negli studi de La Domenica Sportiva: Situazione chiara: "Io guarderei avanti visto che ciò che è successo è sotto gli occhi di tutti. Penso che un ruolo fondamentale in questi ultimi cinque anni di storia dell'Inter lo abbiano giocato i tre cambi di società (da Moratti a Thohir e da Thohir a Suning).

L'esonero di Stefano Pioli: "Pioli è stato allontanato per responsabilità della squadra, per dare dimostrazione a tutti che va rifatta. Se oggi (ieri ndr) ci fosse stato Pioli sulla panchina le colpe sarebbero ricadute ancora una volta su di lui. Sollevandolo dall'incarico si è dimostrato che c'era qualcuno che si salvava da questo disastro ed era lui".

La scelta di Walter Sabatini: "La scelta di Sabatini è stata molto importante visto che insieme ad Ausilio rappresentano due grossi esperti di mercato e di scouting. È la prima volta che la società fa una scelta del genere, puntando sulla quantità oltre che sulla qualità".

Un futuro per l'Inter: "Per la prima volta riesco ad intravedere un futuro per l'Inter, questo presente non conta più.

Qualsiasi progetto passa dalla squadra a disposizione, toccherà alla proprietà decidere se cambiare giocatori o meno. Il vantaggio dell'Inter, in questo momento, è che ha due esperti veri, molti soldi a disposizione e molti giocatori appetibili sul mercato, perché sono buoni ma appaiono svogliati".