Quel bacio sulla maglia, durante un Juventus – Milan di campionato, sembra un ricordo col veleno ai tifosi milanisti. La promessa bandiera, parole ufficiali di Fassone, non si è rivelata tale. In quella Torino, gelida e fredda di marzo, il baby 18enne si è scagliato contro la Vecchia Signora riscaldando il cuore dei milanisti. A lui quel rigore in fase di recupero non è andato giù, allora ha voluto rendere la serata più indigesta agli juventini, promettendo amore per i colori rossoneri e quindi l’impossibilità di cambiare casacca, di non indossare mai quella bianconera.
In quel periodo le voci su un suo futuro sotto la Mole si rincorrevano velocemente, per via dell’età di Gigi Buffon, ma altrettanto rapidamente sono state spente da quest’irruenza giovanile. Anche Fassone, amministratore delegato del Milan, sembrava convinto di trasformarlo in una bandiera rossonera, un nuovo Totti, facendo leva sul debito di riconoscenza verso una società che ha deciso di puntare su di lui in giovanissima età.
Cambio di casacca?
Invece, questa riconoscenza tanto sbandierata dai tifosi odierni, è proprio sparita, affossata da un futuro luminoso in qualche club già attrezzato per vincere, da un procuratore Mida. In pole position, in Italia, è sempre la Juventus, pronta ad accaparrarsi l’affare a peso d’oro visto che il giovane Donnarumma ha il contratto in scadenza il prossimo anno.
Occorre vedere cosa deciderà di fare, se puntare su Szczęsny, oppure aspettare un altro anno per ottenere un numero uno per i prossimi quindici anni. Altre società straniere non sembrano interessate, forse il Real Madrid, ma dovrebbe sborsare cifre elevate per un ragazzo così giovane (a partire dai 50 milioni in su). I tempi si sono letteralmente accorciati, le ambizioni cresciute a dismisura, a tal punto da non permettere ad un 18enne di maturare un po’, di migliorare come giocatore, di prendersi gradualmente delle responsabilità.
Tutto e subito, senza passare dall’apprendistato, o la vita o la morte. In questo momento della storia del calcio, i soldi girano più velocemente, le bandiere sono state frantumate, le ambizioni cresciute a dismisura. Lo spazio per l’errore e l’apprendimento si è ridotto, con il vorticoso girotondo del denaro che frantuma ogni visione più filosofica e meno pratica del calcio.
Prepariamoci a vivere un’estate con questi valori ormai preponderanti, meno attraente, più spicciola, meno romantica, più incolore, senza segni distintivi, con poca emotività e creatività.
Alziamo il sipario e buon divertimento, se ci riuscite!