Hasta el final. Fino alla fine. È un coro che in Italia sentiamo spesso. Anche in Spagna è presente, associato ad un club che tre anni fa compiva the football dream, proprio all'epilogo e in maniera incredibile. Stiamo parlando del Córdoba, squadra dell'omonima città andalusa, famosa per il flamenco e per essere la città più calda d'Europa, più che per il calcio. Ma questa storia calcistica merita di essere raccontata, dopo 3 anni esatti.

Ai playoff per un pelo

Il Córdoba nella stagione 2013-2014 gioca in Liga Adelante (l'equivalente delle nostra Serie B).

In Liga accedono le prime due in classifica, mentre le squadre dalla terza alla sesta posizione giocano i playoff per l'altro posto disponibile. Dopo un discreto campionato los blanquiverdes (i biancoverdi, colori del Córdoba e dell'Andalusia) concludono la stagione al 7° posto. In teoria non dovrebbero neanche giocare i playoff. La squadra terza classificata però è il Barcellona B, che per regolamento non può accedere alla Liga dove è presente anche la prima squadra, il più quotato Barcellona. L'ultimo posto disponibile per giocarsi la promozione va quindi agli andalusi.

In semifinale affrontano il Murcia. Dopo aver pareggiato 0-0 all'Arcangel, si assicurano la qualificazione per la finale grazie alla vittoria esterna per 2-1 firmata Pedro e Raúl Bravo, vecchia conoscenza del Real Madrid.

Las Palmas-Córdoba, un epilogo da film

L'avversario da affrontare per l'accesso alla Liga è il Las Palmas, club in cui oggi gioca Boateng e dove probabilmente andrà Gabigol in prestito. Il capitano di quella squadra è un'altra vecchia conoscenza del grande calcio: Juan Carlos Valerón, giocatore simbolo del Deportivo La Coruña, protagonista di quel famoso 4-0 rifilato al Milan nei quarti di finale di Champions League 2003-2004 (dopo che i rossoneri avevano vinto 4-1 all'andata).

Davanti a 22mila tifosi che lo sospingono, all'andata il Córdoba domina la partita ma non riesce ad avere la meglio sulla difesa canaria. Lo 0-0 finale obbliga la squadra andalusa a vincere o pareggiare con gol al ritorno.

Il 22 giugno 2014 allo stadio Gran Canaria le due squadre si giocano la promozione. Il Las Palmas, che manca in Liga dalla stagione 2001-2002, sembra più in palla.

Al minuto 48' passa in vantaggio con Apoño, che insacca da due passi. I canari dominano in lungo e in largo, andando vicino al raddoppio in più occasioni.

Il miracolo al novantesimo

L'arbitro al 90' concede tre minuti di recupero, ed è qui che succede l'imponderabile. Gli aficionados del Las Palmas, ormai sicuri della promozione, iniziano a scavalcare le gradinate con l'intenzione di entrare in campo a festeggiare. Ma la partita non è ancora finita. Dato il gran numero di tifosi assiepati attorno al terreno di gioco, l'arbitro è costretto ad interrompere la partita per vari minuti.

Gli animi si surriscaldano: i tifosi di casa fanno volare sediolini e si scontrano con la polizia che cerca di controllare la situazione.

Finalmente, in un clima surreale, con tanti tifosi ancora attorno al campo, si torna a giocare.

Hasta el final, ricordate? È il minuto 99': Pelayo calcia disperatamente in mezzo, Raúl Bravo fa da sponda e Uli Davila insacca da due passi. Il messicano, in prestito dal Chelsea, dopo 42 anni riportava il Córdoba nell'élite del calcio spagnolo.