Tutto nasce da un'intervista radiofonica rilasciata alla newyorkese Sirius XM. Il presidente giallorosso James Pallotta attacca aspramente l'operato del Milan sul mercato, li accusa di non avere soldi (perché per l'acquisto dello stesso club hanno avuto bisogno di un prestito di 300 milioni di euro dal fondo Elliot) e di rischiare il fallimento. Non si è naturalmente fatta attendere la risposta dell'ad rossonero Marco Fassone tramite un video pubblicato sulla pagina Facebook del club milanese. Nel video Fassone si dice sbalordito, pronto ad imparare nel caso ci fosse il bisogno di farlo; si dice però anche offeso da accuse fondate sul nulla e pronto ad un confronto dei bilanci dei due club.

L'ad corregge inoltre Pallotta affermando che il prestito del fondo Elliot è di 180 milioni e non di 300 come detto dal romanista nella precedente intervista radiofonica. Alla fine ricorda come ogni investimento fatto sino ad ora è calcolato, e come questi aumentino il valore della rosa. Dopo una giornata di fuoco ecco arrivare l'ultima risposta della giornata di Pallotta a buttare acqua sul fuoco. Il presidente giallorosso si scusa con il Milan affermando di aver ricevuto informazioni imprecise, augura poi al Milan e alla nuova proprietà le migliori fortune, auspicando in futuro collaborazioni che portino al miglioramento del campionato nostrano.

La diatriba avrà conseguenze future?

Non possiamo sapere se la questione fra i due si è realmente conclusa nel tardo pomeriggio di ieri, d'altronde le accuse del romanista erano molto pesanti e non sappiamo come un semplice dietrofront possa ricucire la situazione.

Possiamo però immaginare come questo sia solo l'antipasto per una sana lotta fra i due club per l'accesso alla Champions.

Contrasti precedenti fra le due società

Quello di ieri è solo l'ultimo di una lunga serie di contrasti. Tutto ebbe inizio con il caso Kessié. A gennaio l'atalantino era praticamente un giocatore della Roma, nel momento però del passaggio di consegne fra Silvio Berlusconi e Yonghong Li tutto è cambiato e il Milan ha strappato il giovane alla società giallorossa pareggiando l'offerta all'Atalanta, ma offrendo di più al giocatore.

Le schermaglie sono poi continuate anche in Lega dove Gandini e Baldissoni hanno evitato lo scontro diretto con l'amministratore delegato Marco Fassone, ma la differente visione sul futuro del Calcio italiano è rimasta.