"Ma vieni! Jair! È il ritorno della Grande Inter". Così Giovanni Storti del trio Aldo Giovanni e Giacomo- tifosissimi nerazzurri- cita l'attaccante brasiliano della Grande Inter di Helenio Herrera, nel film Tre uomini e una gamba. Jair da Costa compie 77 anni. Pilastro della squadra nerazzurra con il numero sette sulle spalle, Jair vinse dal 1962 al 1972- intervallato da un anno di prestito alla Roma ( 1967-1968)- quattro scudetti, due Coppe dei Campioni ( ora Champions League ) e due Coppe Intercontinentali.

Jair la Freccia Nera scoperto dal Milan

La Freccia Nera- come venne ribattezzato dai tifosi- totalizzò 260 presenze con 69 gol giocando stabilmente nel ruolo di ala destra. Paradossalmente fu scoperto dagli osservatori del Milan, quando militava nella Portuguesa squadra brasiliana di Sao Paulo, ma fu scartato ai provini perché ritenuto fisicamente troppo esile.Invece fu ingaggiato a 22 anni nell' Inter di Angelo Moratti e fu subito esordio con il botto contro il Genoa a Marassi dove realizzò una delle tre reti con cui i nerazzurri sconfissero i padroni di casa. Lungaggini burocratiche - condite dal pittoresco tentativo di trovare a Jair una bisnonna del Polesine - impedirono al brasiliano di esordire in campionato prima dell' ottava giornata.

Era il 1 Novembre 1962 e l'Inter, sette soli punti in classifica, era di scena a Marassi, ospite del Genoa. Fu un colpo di fulmine: a Jair bastarono due soli minuti di gara per andare in rete, la prima in maglia nerazzurra. L'Inter vinse la partita (3-1), dando il via a una rimonta che, il 5 maggio 1963, le consegnò l'ottavo titolo nazionale della sua storia, primo dell'era Moratti.

Jair giocatore modernissimo

Jair non lasciò più il posto di titolare, fino al termine della stagione, collezionando 27 consecutive presenze e 10 reti.Dotato di formidabile scatto, di tecnica sopraffina ma sempre essenziale che sa inseririsi come seconda punta, a supporto di un dribbling mortifero, Jair fu giocatore modernissimo, perfetto complemento di quell'Inter, di cui fu arma micidiale.

Fu l'autore del primo gol nerazzurro in Coppa campioni, nell' edizione 1963-64 che i milanesi vinsero: l'anno seguente segnò al Benfica in finale, regalando un'altra coppa alla sua squadra. Non ebbe la stessa folgorante carriera in Nazionale, dove collezionò solo una presenza, poiché in concorrenza nello stesso ruolo con un certo Garrincha. Fece parte della rosa campione del mondo del 1962 in Cile. Dopo dieci stagioni in Italia, tornò in Brasile vincendo il campionato statale con il Santos di Pelè nel 1973. Concluse l'attività agonistica nel 1976 con la squadra canadese dei Windsor Stars