Ripetere il girone di ritorno della stagione 2016-2017. Da qui deve ripartire il Napoli per migliorare. E migliorare significa avvicinarsi ulteriormente alla Juventus e possibilmente sorpassarla. Gli eredi di Maradona sono cresciuti e lo hanno fatto pure bene, adesso la speranza è quella di emulare le gesta del pibe de oro e finalmente riportare "u scudett' a parte e accà". La materia prima non manca e Mastro Sarri saprà come utilizzarla nel migliore dei modi.

Preparazione atletica anticipata

La partecipazione al turno preliminare di Champions League è stata la causa per cui il Napoli ha dovuto anticipare l'inizio della stagione 2017-2018.

Agli ordini del tecnico toscano i partenopei si sono ritrovati già dal 5 luglio per iniziare i lavori di avvicinamento alla doppia sfida con i francesi del Nizza, per l'ingresso alla fase a gironi della prossima Champions League. Il risultato è stato un doppio 2-0 rifilato a Balotelli & Co. e una supremazia a tratti schiacciante in campo. L'inizio anticipato di stagione può solo portare benefici a lungo raggio quando, a metà stagione e verso la conclusione del campionato, si dovrà ricorrere più spesso al turn over.

Panchinari di lusso

Se l'anno scorso i sostituti dei titolari, senza nulla togliere al valore dei panchinari, si chiamavano Maggio, Giaccherini e Pavoletti, oggi le alternative si chiamano, Zielinski, Diawara e il nuovo arrivato Ounas, che ha già fatto vedere di che pasta è fatto e per quale motivo è stato acquistato.

In aggiunta vi è un Milik, infortunato per gran parte della scorsa stagione, che si è presentato alla grande all'esordio da titolare a Verona, inaugurando con un gol l'inizio di stagione degli azzurri. Il probabile arrivo della giovane promessa Zinchenko, dal Manchester City, potrebbe far quadrare ancora di più il cerchio.

Punti da non perdere con le provinciali

Fiato e gambe incamerati durante la preparazione anticipata potrebbero portare ad un approccio migliore, e in condizioni fisiche ottimali, per le insidiose sfide con le squadre considerate di seconda e terza fascia e per il finale di stagione quando i cambi, se funzionali e preparati a dovere, dovrebbero dare quel qualcosa in più per dimostrare di avere le carte in regola ed essere considerati l'anti Juventus per eccellenza.

Solo così l'oro di Napoli ritornerà a splendere come ai tempi di Don Diego da Buenos Aires, che con le sue magie riportò lo scudetto "a parte e accà" e siamo certi che anche il Diez argentino sarebbe il primo a godere nel rivedere in festa la sua gente.