Crediamo sia veramente il caso di aprire gli occhi e guardare in faccia la realtà. Cercare alibi inverosimili, come una presunta condizione fisica scadente o una pressione psicologica eccessiva, è controproducente. Restiamo sconcertati, più che dalla prestazione disastrosa dell'Italia in casa della Spagna, dai commenti degli addetti ai lavori tra i quali molti colleghi esperti e competenti. Basti pensare ai telecronisti Rai che rivendicano una presunta 'qualità', concetto assolutamente distante dalla Nazionale Italiana di calcio ormai da parecchi anni, mostrata nelle precedenti partite ed invocano un'immediata grande reazione il prossimo 5 settembre contro Israele.

Onestà intellettuale imporrebbe di ricordare che gli altri avversari del girone si chiamano Albania, Macedonia, Liechtenstein e, appunto, Israele. Se l'Italia dovesse avere difficoltà contro queste squadre, sarebbe veramente il caso di chiudere bottega. E, con tutto il rispetto per la Nazionale d'Israele, con gli auspicati tre punti nella prossima partita gli azzurri avrebbero solo fatto il proprio dovere. In due partite contro la Spagna, l'unica vera squadra di qualità del girone G delle qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018, l'Italia è uscita con le ossa rotte, rimediando un pareggio che, alla luce di quello che si era visto in campo a Torino il 6 ottobre dell'anno scorso, era stato accolto come una vittoria.

Lo 0-3 incassato a Madrid invece ci sta tutto, ma non ci sono assolutamente strani alibi da evocare: la Spagna è semplicemente più forte, molto più forte.

Le colpe di Ventura

Le lacune che gli azzurri hanno mostrato a Madrid? Abbiamo solo l'imbarazzo della scelta. Il punto di partenza è però un modulo poco funzionale: il 4-2-4 versatile di Ventura ha finito per concedere superiorità a centrocampo agli spagnoli, un grazioso regalo di cui non avevano bisogno.

Teoricamente lo schema dell'ex tecnico del Torino dovrebbe esaltare le caratteristiche dei nostri giocatori più offensivi: Insigne si muove a suo agio sulla corsia esterna sinistra e Candreva è un esterno destro di ruolo, Belotti ed Immobile possono fare molto male in posizione centrale. Ma se agli uomini più avanzati non arrivano palloni giocabili, se i due centrocampisti centrali soffrono il raddoppio degli avversari e sono puntualmente saltati e se Insigne, l'uomo di maggiore estro, si deve sacrificare in copertura, diventa difficile far gioco.

Qui le colpe di Giampiero Ventura sono più che evidenti, il tecnico non ha voluto o saputo apportare i dovuti correttivi ed è incredibile che per 70 minuti non abbia cambiato nè uomini, nè sistema, nonostante il passivo e le evidenti difficoltà della squadra. La Spagna è andata a nozze, con il suo estenuante possesso palla, con i suoi cambi di ritmo, con la capacità di non dare punti di riferimento agli avversari e, soprattutto, con la straordinaria prestazione di Isco, uomo del match sotto ogni punto di vista. Il talento del Real Madrid è stato assolutamente devastante, ma in fin dei conti ha avuto gioco facile dinanzi all'integralismo tattico del CT azzurro ed alla sua assoluta incapacità di leggere la partita.

Però, nonostante gli errori grossolani del timoniere siano evidenti, nessun componente dell'equipaggio è esente da pecche in questo naufragio.

Troppi giocatori sottotono

La mancanza di un vero 'playmaker', difetto cronico dell'Italia da quando Andrea Pirlo ha lasciato la Nazionale. Verratti in tal senso non ha mai dimostrato, con la maglia azzurra, di essere quel giocatore in grado di prendere per mano la squadra ed anche contro la Spagna si è confermato soltanto un lontano parente del bel giocatore ammirato con il PSG. Isco lo ha saltato più volte e lo ha anche irriso con alcuni numeri d'alta scuola, il centrocampista abruzzese è apparso nervoso ed assolutamente nullo in fase di costruzione.

Dal centrocampo alla difesa, le dolenti note sono state una costante: Barzagli e Bonucci sono apparsi imprecisi ed annebbiati, con troppe sviste ed errori anche in fase di non possesso. Troppi buchi anche sulle corsie esterne dove Darmian è stato surclassato dalla classe e dall'esperienza di Iniesta e Spinazzola è sembrato lento ed imballato: del resto non ha ancora disputato una gara di campionato, anche qui la scelta del CT di schierarlo titolare nella gara più importante è assolutamente discutibile. Non è esente da colpe nemmeno Gigi Buffon, chiaramente in ritardo sulla punizione di Isco che ha sbloccato il match, ma anche impreciso in molti rilanci. Ha compiuto poi un grande intervento su Carvajal, ma a risultato ampiamente compromesso.

Le possibili avversarie dei play off

Ad ogni modo, quel che si temeva prima di Madrid è oggi una pericolosa realtà. La Spagna, a meno di un clamoroso suicidio calcistico, andrà al Mondiale 2018 dalla porta principale. L'Italia dovrà guadagnarsi l'accesso tramite i play off in due gare da 'dentro o fuori'. L'avversaria degli azzurri che dovrebbero rientrare tra le otto migliori seconde della zona europea, verrà fuori tramite sorteggio che sarà effettuato al termine delle qualificazioni 'regolari'. La squadra di Ventura sarà testa di serie e questo potrebbe metterla al riparo da incroci pericolosi, ma anche no. Nel gruppo A, ad esempio, la Francia sembra la grande favorita per l'accesso diretto mentre per il secondo posto lottano Svezia, Bulgaria ed Olanda racchiuse in tre punti.

Se la dovessero spuntare in extremis gli olandesi o i bulgari, difficilmente sarebbero testa di serie, al contrario della Svezia. Nel gruppo B è testa a testa tra Svizzera e Portogallo, chiunque passi come seconda sarà testa di serie nei play off, mentre nel girone C ormai praticamente vinto dalla Germania, la seconda in questione sarebbe l'Irlanda del Nord e qui gli appassionati di corsi e ricorsi storici fanno già gli scongiuri, visto che i nordirlandesi sono stati l'unica Nazionale nella storia dei Mondiali ad averci ecluso da una fase finale (era il 1958). Combattutto il gruppo D con la Serbia in testa a +2 sull'Irlanda e +4 sul Galles: potrebbero essere tutte avversarie dell'Italia, anche se le teste di serie in questo caso dipenderanno dal tabellone definitivo dei play off.

Nel gruppo E, la Polonia sembra ad un passo dal Mondiale: alle spalle dei polacchi ci sono Montenegro e Danimarca, ma entrambe, stando all'attuale classifica delle migliori seconde, potrebbero essere escluse. Nel girone F, il testa a testa per il primo posto è tra Inghilterra e Slovacchia, se gli inglesi risultassero secondi sarebbero testa di serie ai play off a differenza della nazionale mitteleuropea. Dal gruppo H, almeno sulla carta, potrebbe fuoriuscire l'avversaria più gradita per l'Italia: il Belgio è vicino a staccare il biglietto per la Russia, per la seconda piazza sono in corsa Grecia, Bosnia e Cipro. Infine il gruppo I, ingarbugliatissimo. L'Ucraina comanda a quota 14, un punto in più della Croazia che però dovrà recuperare il match sospeso contro il Kosovo. A pari punti con i croati c'è l'Islanda, a quota 11 la Turchia. Sulla carta anche queste squadre potrebbero eventualmente contendere agli azzurri l'accesso alla fase finale della Coppa del Mondo.