MILANO - Dopo l'esonero di Vincenzo Montella da parte della dirigenza milanista si è scatenato il web a suon di tweet e post su twitter e facebook. E se ad inaugurare le danze era stato proprio il Milan sull'account ufficiale twitter della società rossonera con l'ufficiale annuncio sul cambio tecnico in panchina, successivamente si erano susseguiti copiosi i commenti da tifosi, sportivi e addetti ai lavori.

Tra i vari commenti, non è sicuramente passato inosservato quello dell'ex dal dente avvelenato Carlos Bacca (leggi articolo per approfondire) che aveva chiosato chiamando in causa addirittura la giustizia divina in merito all'esonero di Montella.

Le parole di Montella

A distanza di qualche ora, invece, è stato proprio l'allenatore campano a twittare con non poca amarezza e un pizzico di orgoglio sul suo profilo ufficiale:

"Allenare il Milan è stato un onore, lavorare con questo gruppo ancor di più. Ringrazio i tifosi per il loro sostegno, Fassone e Mirabelli per l’opportunità e il mio staff che mi ha supportato in ogni momento. Auguro a Rino di riportare il Milan dove merita".

Questa la dichiarazione integrale di Montella, che aveva iniziato la sua avventura milanista vincendo quasi subito un trofeo importante, il 23 dicembre 2016 a Doha, contro la Juventus (primo trofeo personale e 30esimo dell'era Berlusconi), ma che poi aveva in qualche modo sperperato quell'inizio dalle "belle speranze" nell'incertezze delle ultime settimane: giocatori spaesati e sottotono, carenza di gol e risultati.

In più ci si è messa anche l'Inter di Spalletti, un vero rullo compressore che ha amplificato quel dislivello (sono 16 i punti in classifica di distacco alla 14esima giornata ndr) tra le due squadre milanesi a tal punto che la dirigenza cinese, sponda rossonera, ha dovuto prendere una decisione drastica per dare una forte scossa a tutto l'ambiente.

Il Toro nel destino?

Soltanto i più attenti alle statistiche del pallone, avranno notato in questi anni il curioso intreccio "Mihajlovic - Montella" su diverse panchine di Serie A. Stiamo parlando di una semplice suggestione, per lo più statistica, ma vale la pena analizzare un attimo questo emblematico caso.

Tutto inizia nel 2010, quando Mihajlovic si dimette da allenatore del Catania per andare alla Fiorentina. Sulla panchina etnea, la stagione seguente, arriva proprio Montella. Nel frattempo, dopo quasi due anni a Firenze, Mihajlovic viene esonerato e rimpiazzato nelle ultime gare da Delio Rossi (sostituito poi da Vincenzo Guerini). L'estate successiva, quella del 2012, la Viola decide di affidare la squadra a Vincenzo Montella e così, per la seconda volta consecutiva, l'allenatore campano segue le orme del tecnico serbo.

Ebbene, da quel momento la coincidenza si ripeterà sistematicamente per altre due volte, prima sulla panchina della Sampdoria e poi su quella del Milan. Per due destini che si incrociano molto molto spesso, chissà che il futuro non possa riservare un altro colpo di scena. Intanto una cosa è certa, l'ultimo incrocio in campionato (risultato finale: 0-0 al Meazza ndr) è costato la panchina proprio a Montella.