Il 2017 che sta andando in archivio verrà ricordato a lungo dai calciofili italiani. E non certo con nostalgia. La mancata qualificazione ai Mondiali di Russia resta una pagina indigesta per tutti. Anche e soprattutto per gli Azzurri che hanno preso parte al doppio spareggio contro la Svezia. Dopo quel nefasto 13 novembre, il rendimento dei nazionali convocati dall’allora ct Ventura non è stato proprio esaltante. Quasi per nessuno, dai portieri agli attaccanti.
Buffon/Donnarumma, chi sta peggio?
Le ultime settimane non sono state il massimo per i Gianluigi nazionali.
Buffon pare essere quello che ha pagato il prezzo più alto. La mancata qualificazione gli ha fatto saltare il record assoluto di partecipazioni a una fase finale del Mondiale. Colpito nell’orgoglio, il numero uno della Juventus è stato poi colpito anche nel fisico. Una sola presenza a dicembre e poi solo infermeria, con il polacco Szczesny a difendere la porta. Proprio nel momento in cui la difesa bianconera ha ritrovato la sua proverbiale sicurezza.
Se possibile, a Donnarumma è andato anche peggio. La crisi del Milan non ha dato segni di miglioramento da novembre a questa parte. E il suo giovane baluardo è finito al centro delle critiche, abbandonato anche da parte della tifoseria dopo l’ennesima polemica accesa dal suo procuratore Mino Raiola.
BBC a fase alterne
Nel doppio confronto con la Svezia del 10 e del 13 novembre, una delle poche note positive era stata la difesa. Il ricomporsi della celebre BBC Barzagli-Bonucci-Chiellini aveva dato solidità ed esperienza, di fronte ai non proprio irresistibili avanti scandinavi.
Nella doppia sfida, Bonucci era parso nuovamente quello dei tempi di Torino.
Ma il ritorno a Milanello ha cancellato tutto. Neppure il cambio in panchina tra Vincenzo Montella e Rino Gattuso ha dato la svolta. Così il capitano rossonero, il cui acquisto estivo era stato accolto da tutti con entusiasmo, continua essere sul banco degli imputati.
Poco meglio la situazione degli altri due moschettieri. Chiellini ha saltato ben quattro partite per infortunio, ribadendo che il problema al polpaccio resta ancora irrisolto.
Meglio Barzagli, la cui esperienza è sempre una carta in più per Massimiliano Allegri. Paradossalmente, il dicembre peggiore lo ha vissuto il più giovane della nidiata bianconera, cioè Rugani vistosi scavalcare nelle gerarchie da Benatia.
Centrocampisti con più bassi che alti
Anche i centrocampisti non hanno passato un periodo esaltante. L’emblema è Daniele De Rossi. Finito al centro delle polemiche per non aver voluto entrare in campo nel match di ritorno con la Svezia, il capitano della Roma ha lasciato un altro brutto segno. Il pugno in faccia a Lapadula è costato un punto alla sua squadra nel match con il Genoa e a lui due giornate di stop, oltre a un’altra macchia in una carriera non priva di espulsioni eclatanti.
Non meglio il compagno El Shaarawy che ha smarrito quella vena realizzativa che si era improvvisamente riaccesa a inizio novembre.
E la situazione della pattuglia arrivata da Napoli? Lorenzo Insigne, la cui esclusione è stata rinfacciata non poco a Ventura, è andato a sprazzi anche a causa di problemi fisici. Anche se c’è ancora la sua firma nel primato partenopeo in campionato.
In ribasso anche le quotazioni di Candreva. La sua Inter si è appannata proprio sotto le feste di Natale, con due sconfitte che non hanno però pregiudicato il cammino di alta classifica.
Attaccanti, chi segna?
Zero gol nel doppio match contro la Svezia. E neppure dopo lo shock della mancata qualificazione le cose sono migliorate per le punte azzurre.
L’ultimo mese e mezzo non è stato particolarmente prolifico. Neppure per chi aveva iniziato la stagione segnando a raffica, come Ciro Immobile. Il centravanti della Lazio non ha evitato il ko nel derby, ha segnato solo in Coppa Italia col Cittadella e in campionato contro il Crotone. Con il cartellino rosso rimediato con il Torino a rendere il bilancio in negativo.Simile la situazione di Belotti, con una rete al Carpi e una ininfluente nella batosta casalinga patita col Napoli. Per il resto solo polveri bagnate per l’attaccante del Torino, uno dei più attesi della stagione.
Zero anche i gol di Eder con l’Inter, tenuta in piedi dalle prodezze di Icardi. Stesso discorso anche per Gabbiadini, che al Southampton fatica anche a trovare spazio nella formazione.
E la crisi ha finito per intaccare anche quella che poteva diventare l’arma vincente per Ventura, cioè Simone Zaza. L’infortunio patito proprio in Nazionale ha fatto scendere il rendimento dell’ex juventino, che nelle ultime gare col Valencia si è reso protagonista più per le squalifiche che per i gol.
Un 2018 di riscatto?
Per la Nazionale sarà un avvio di 2018 parecchio triste. Senza gare vere di preparazione e soprattutto senza Mondiale in Russia. Sempre nell’attesa di conoscere il nome del nuovo commissario tecnico, seconda pedina più importante dopo quella del presidente della Figc. La speranza per gli azzurri è che le cose cambino con l’anno nuovo e che la sindrome svedese possa finire quanto prima.