L'eliminazione dalla fase finale dei Mondiali di Russia 2018 brucia ancora. Occorre tempo per cicatrizzare la ferita, nel frattempo c'è un sistema-calcio da ricostruire dalle fondamenta, perché il disastro della Nazionale italiana è semplicemente il sintomo più tangibile di una patologia di lunga degenza. Il primo mese del 2018 è fondamentale per la FIGC che il 29 gennaio sceglierà il successore di Carlo Tavecchio. A poco più di venti giorni dalle elezioni federali, però, la situazione è caotica e non esclude per nulla l'ipotesi di un commissariamento.

L'unica candidatura certa (c'è tempo fino al 14 gennaio per farsi avanti) è quella di Damiano Tommasi, ma sul nome del presidente dell'Associazione Calciatori la convergenza non è assolutamente maggioritaria. Ad ogni modo, chiunque sia la prossima guida della FIGC, avrà tra i primi compiti quello di scegliere il nuovo CT della Nazionale. In questo caso nelle ultime settimane è stato sussurrato un nome nuovo, quello di Gian Piero Gasperini.

Un caos chiamato FIGC

Damiano Tommasi ha fatto il primo passo, la sua candidatura alla presidenza federale è ufficiale. Ma il coro degli oppositori è ampio e, a conti fatti, la sua percentuale sicura supera di poco il 30 per cento (la somma degli elettori dell'AIC più quella degli allenatori): non basta per vincere.

Contro la candidatura dell'ex centrocampista della Roma si sono già espressi il presidente della Lnd, Cosimo Sibilia, ed il numero uno della Lega Pro, Gabriele Gravina. Probabile che entrambi, la prossima settimana, ufficializzino le rispettive candidature. L'ultima riunione delle componenti del calcio italiano è stata interlocutoria, anzi praticamente inutile visto che mancavano al tavolo le Leghe di Serie A e B e gli arbitri.

Ricapitolando, ci potrebbero essere tre candidature di cui, al momento, soltanto una è ufficiale. Non è da escludere che possa essere avanzato un quarto nome, ma anche qui la soluzione è nebulosa. In proposito la Lega di serie A tornerà a riunirsi il 10 gennaio e, nella circostanza, potrebe aggiungere un altro petalo alla rosa dei candidati.

Tra i papabili, è stato fatto il nome di Alessandro Costacurta, ma trattandosi di un ex calciatore sarebbe difficilmente appoggiato dall'AIC che ha già deciso di sostenere il suo presidente. Alla luce di una situazione invero poco chiara, il commissariamento prospettato dal presidente del CONI, Giovanni Malagò, già all'indomani di Italia-Svezia potrebbe essere l'unica soluzione praticabile. Un commissario in carica per anno e con pieni poteri che possa mettere da subito mano alle necessarie riforme. Il calcio è una componente troppo importante per lo sport italiano ed il CONI, ovviamente, non può stare a guardare l'ulteriore sfacelo che si prospetta dalle beghe federali.

Gasperini: 'CT Nazionale? Traguardo fantastico, ma ruolo difficile'

La Nazionale Italiana può attendere. Considerato che non avrà impegni ufficiali fino al prossimo mese di settembre, quando debutterà nella nenoata Nations League (il sorteggio è in programma a Losanna il 24 gennaio, ndr), c'è ancora tempo per scegliere il prossimo Commissario Tecnico e tutto dipenderà ovviamente dai nuovi vertici federali. Probabile, quindi, che venga scelto un tecnico 'pro tempore' per le amichevoli contro Argentina, Inghilterra e Francia in programma, rispettivamente, il 23 e 27 marzo e l'1 giugno 2018. Il 'traghettatore', in tal senso, potrebbe essere Gigi Di Biagio. Per la soluzione definitiva, invece, i nomi sono sempre gli stessi: Carlo Ancelotti, Antonio Conte, Roberto Mancini o Claudio Ranieri.

Tra questi, l'unico attualmente libero da impegni è Ancelotti che però, in più di una circostanza, ha espresso la propria preferenza ad accettare la panchina di un club piuttosto che la Nazionale. Nelle ultime settimane, complici i risultati straordinari dell'Atalanta nelle ultime due stagioni, è stato prospettato il profilo dell'attuale tecnico nerazzurro, Gian Piero Gasperini. Anche in questo caso la questione è ingarbugliata, perché il 60enne allenatore piemontese è sotto contratto con la Dea fino a giugno del 2020. La Nazionale esercita comunque un fascino unico, il diretto interessato non lo nasconde, ma morde il freno. "La Nazionale per un allenatore è un traguardo fantastico - ha detto ai microfoni di Premium Sport dopo la meritata vittoria atalantina in casa della Roma - ma attualmente è un ruolo estremamente difficile.

In questo momento le richieste che vengono fatte ad un CT sono molto più alte rispetto a quanto possa in effetti incidere".

Il bando per i diritti TV

Intanto la Lega di serie A ha approvato il bando per i diritti TV relativi al triennio 2018-2021. Un pacchetto di 380 partite il cui prezzo minimo è di 570 milioni a stagione. L'offerta rivolta alle emittenti riguarda il satellitare, il digitale e la piattaforma Internet. Sul sito della Lega c'è anche un secondo bando riservato agli intermediari finanziari indipendenti, un unico pacchetto triennale dal valore di un miliardo e 50 milioni di euro. Sono le cifre che la Lega ed Infront contano di raggiungere, ma se come accadde la scorsa estate dovesse fallire tutto, sarebbe un grattacapo in più per il calcio italiano ed in tal caso si potrebbe decidere di voltare pagina e mettere seriamente mano al 'piano B', quello di istituire un canale della Lega. Il termine per la presentazione delle offerte scade alle ore 13 del 22 gennaio.