Il quotidiano "La Stampa" ha dedicato un articolo dal titolo "Bufera Milan, inchiesta sulla vendita", riguardo l'indiscrezione di un'indagine aperta sulla compravendita del Milan per riciclaggio di denaro. Alla notizia a è seguita la ferma negazione di alcuna apertura di indagini da parte della Procura di Milano. L'indagine di cui parla il quotidiano, peraltro, non vedrebbe indagata la persona di Silvio Berlusconi.

Ricordiamo che il Milan è stato venduto alla stratosferica cifra di 740 milioni di euro. La società rossonera, dopo essere stata per 31 anni di proprietà di Berlusconi, è passata lo scorso aprile nelle mani dell'imprenditore cinese Yonghong Li.

Vediamo ora, passo per passo, da cosa è scaturita l'inchiesta giornalistica con conseguente smentita della Procura.

La Procura di Milano sta veramente indagando sulla compravendita del Milan?

Dubbi e inchieste giornalistiche imperversavano già da mesi sulla vicenda della vendita del Milan. E ora questi sospetti pare abbiano condotto la Procura di Milano ad aprire un'inchiesta in merito, seppure in totale segreto. L'ipotesi di reato sarebbe riciclaggio.

Lo storico avvocato dell'ex cavaliere, Niccolò Ghedini, mesi fa aveva presentato alla Procura stessa tutta la documentazione attestante la "lecita provenienza di fondi". A quanto pare, però, la Procura è venuta a conoscenza di ulteriori documenti, sufficienti per avviare l'indagine.

Una vera e propria tegola in testa per Silvio Berlusconi, in ormai piena campagna elettorale.

I sospetti

Il sospetto su cui fa leva "La Stampa" è quello di una vendita gonfiata: una cifra fuori mercato pagata attraverso canali internazionali. Insomma, un modo per schermare un riciclaggio di denaro. Tra l'altro già il New York Times si era occupato del caso Milan.

Risale infatti allo scorso novembre un'inchiesta del quotidiano della Grande Mela, secondo cui Yonghong Li risultava «sconosciuto sia in Italia sia in Cina». Non solo, nemmeno le presunte attività finanziarie dell'imprenditore cinese avrebbero avuto questo lustro che era stato invece pomposamente annunciato.L'imprenditore Li, secondo il Times «non risulta nemmeno tra gli uomini cinesi più importanti e ricchi»

La Procura nega

Cosa si nasconde allora dietro la vendita del Milan?

Cosa c'è di vero dietro questi sospetti e queste inchieste?

Quel che è certo è che la Procura nega le indiscrezioni rivelate da "La Stampa". Secca è stata la dichiarazone del procuratore capo di Milano, Francesco Greco, ex del pool mani pulite: "Allo stato non esistono procedimenti penali relativi alla compravendita dell'Ac Milan". Sospetti quindi infondati o dovere di segretezza? Al momento resta un giallo.

Intanto non si è fatto mancare il comunicato di Niccolò Ghedini: "Ancora una volta un giornale con una precisa connotazione politica e imprenditoriale aggredisce il presidente Berlusconi con una notizia totalmente inventata". E il legale sottolinea anche l'intenzione diffamatoria del giornale torinese.

Staremo a vedere ulteriori sviluppi della vicenda.