"Davide Astori è morto". Da diverse ore, questo è il titolo più diffuso sulle testate giornalistiche nazionali e di mezza Europa: dal "Mirror" a "LeParisienne", passando per "Spiegel" ed "El pais". Nella giornata del 4 marzo, tra incredulità e amarezza, il mondo del calcio ha perso un'altra delle sue stelle. Stando a quanto riportato dall'Ansa, "il giocatore era in un albergo di Udine con la squadra".

Davide Astori, nato a San Giovanni Bianco - in provincia di Bergamo - era classe 1987. Ha iniziato la sua carriera calcistica nel lontano '99, nelle giovanili del Milan (tra cui anche nella squadra minore di Ponte San Pietro), nel 2001 poi è arriva a giocare nella primavera del Milan restandoci fino al 2006.

Viene, poi, concesso in prestito al Pizzighettone (in serie C1) e presenzia per ben 27 volte in campionato. Nell'anno successivo, il prestito tocca ancora ad una squadra della serie C1: la Cremonese - squadra che, all'epoca, era in cerca della serie B. Solamente nel 2008, viene notato ed acquistato da una squadra di Serie A. Con 1.200.000€ viene acquistato - a tutti gli effetti - dal Cagliari e, il 14 settembre di quello stesso anno, Astori debutta nel mondo della serie A. La sua carriera continuerà al Cagliari fino al 2013/2014, per poi essere concesso - per un anno - in prestito alla Roma. Il 4 agosto del 2015 verrà reso ufficiale il passaggio alla Fiorentina e giocherà la sua prima partita in maglia viola il 23 agosto 2015.

Aveva acquisito la fascia di capitano solamente all'inizio dell'attuale campionato, dopo l'addio alla società di Firenze di Gonzalo Rodrìguez.

Gli avvenimenti

Secondo le prime indiscrezioni, l'ex difensore degli Azzurri, sarebbe deceduto nel sonno, a seguito di un arresto cardiocircolatorio. A ritrovarne il corpo senza vita sarebbe stato il massaggiatore dello staff, poco dopo l'ora di colazione, preoccupatosi dell'assenza del capitano.

A nulla sarebbe servito procedere con una rianimazione. La salma di Astori è stata trasportata all'obitorio di Udine, dove si procederà con l'autopsia nel corso delle prossime ore comunque entro il termine della giornata di domani. Un decesso che arriva come una doccia fredda, considerato "strano" il fatto che possa essere toccata una morte simile "ad un professionista così monitorato, senza segni premonitori", come affermato dal Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo.

È la triste realtà. 31 anni. Difensore della Nazionale di Calcio Italiana e capitano della Fiorentina. Davide Astori è morto, lasciando una compagna e la sua bambina - di appena due anni - e portando con sé una scia gelata nel mondo calcistico.

Giovanni Malagò, in qualità di commissario della Lega Calcio, ha annunciato il rinvio di tutte le gare calcistiche - anche per la serie B - in programma per la domenica del 4 marzo 2018.

L'amarezza del web

Il mondo social si è ritrovato spiazzato e commosso. Per salutare e ricordare il difensore dei viola, migliaia di messaggi e tweet di cordoglio sono stati inviati alla famiglia di Astori. Parole che arrivano dalle società calcistiche di tutta Europa, dall'UEFA, e dai tifosi non solo gigliati.

Questi sono solo alcuni dei tweet più popolari, che esprimono parole di cordoglio per Davide Astori.

Che dire, capitano. Ti è toccato lasciare questo mondo - e quello del calcio - troppo presto, lasciando un vuoto incolmabile per la tua famiglia, per i tuoi tifosi. Perché la morte di un giovane è, e sarà sempre, ingiusta e assurda; per questo motivo, il mondo del calcio resterà - per un po' - tinto di viola. E non solo in onore della maglia che indossavi.

Addio, Davide.