Il brasiliano Neymar getta la spugna e decide di operarsi. Niente sacrifici, come sperava l'allenatore del Paris Saint Germain, Unai Emery. La stella del Psg in un certo senso fa ciò che gli aveva consigliato pure il presidente, Al Khelaifi: anche se l'intervento chirurgico significa assenza sicura dai campi di gioco per almeno due mesi, a iniziare dal ritorno di Champions League contro il Real Madrid in cui O'Ney sarebbe servito eccome, dopo l'1-3 del Santiago Bernabeu da recuperare.

Emery sperava che il suo giocatore aspettasse qualche settimana, magari proprio dopo il ritorno di Coppa, per finire sotto i ferri, ma il Mondiale incombe e Neymar non vuole rischiare di arrivare a corto di condizione.

Martedì, contro Cristiano Ronaldo, ci sarà dunque Di Maria, che proverà a traghettare i ricchi transalpini verso l'impresa. Potrebbe però dover lottare (quasi) da solo perché pure Mbappè è in dubbio, dopo essere uscito malconcio ieri dalla partita di Coppa di Francia. C'è sempre un certo Cavani, ovvio. Ma lui e Di Maria saranno sufficienti contro la corazzata di Zidane che, ormai, ha puntato tutto proprio sul'Europa?

Emery ci credeva o faceva pretattica?

In realtà non si sa quanto Emery credesse davvero nella possibilità di poter schierare Neymar contro il Real Madrid o stesse provando a fare melina, pretattica. "Situazione da valutare" aveva detto a più riprese, pure quando i segnali sulla necessità dell'operazione erano diventati ormai insistenti, soprattutto da parte del padre del calciatore sudamericano, che aveva detto da subito che sarebbero servite 6-8 settimane per rivedere il figlio al top.

Emery ha comunque dato la sua versione, spiegando che domenica sembrava solo una distorsione, ma che la situazione poi ha evidenziato anche un'infrazione al quinto metatarso. L'intervento sarebbe stato deciso dopo una chiacchierata con il Brasile: "Una decisione comunque difficile perché, martedì, per il dottore del club c'era ancora il 10% di possibilità che giocasse".

Inutile il tentativo del tecnico di far sentire in colpa Neymar e il suo entourage, riportando l'esempio di Guedes, che aveva giocato pure con lo stesso tipo di infortunio, operandosi successivamente.

La versione di Emery non coincide con quella del proprietario del Psg che, sempre ieri, ha spiegato ai giornalisti che semplicemente non c'erano possibilità di vedere in campo l'ex Barcellona al Parco dei Principi contro il Real Madrid.

E ha pure ringraziato il papà di O'Ney: "Che rimane con noi fino alla partita di martedì. Siamo una famiglia". E' forte la paura, a Parigi, che il gioiellino strappato alla Liga dietro un assegno con parecchi zeri, possa tornare in Spagna già l'estate prossima per giocare con il Real, grande rivale del Barcellona oltre che del Psg in Champions. Far arrabbiare troppo l'entourage del campione, insomma, avrebbe gravi effetti collaterali.

Per i primi di maggio, dunque, il brasiliano sarà di nuovo in campo. Non sappiamo se in tempo per aiutare il club francese a vincere in Europa. Di sicuro, in tempo per tornare in perfetta forma per i Mondiali di Russia 2018 che il Brasile è chiamato non solo a onorare, ma a vincere dopo il flop casalingo del 2014.