Il ministro dello Sport Luca Lotti ha apposto la sua firma sui decreti attuativi che si riferiscono alla ripartizione dei diritti televisivi del campionato di calcio di Serie A. Vi è una modifica dei criteri di frazionamento dei proventi tv che ammontano a 1,2 miliardi di euro.

Dalla prossima stagione più soldi alle piccole

A partire dalla stagione 2018-2019 verranno riservate più risorse economiche alle società medio-piccole, rispetto ai grandi club. L'obiettivo di questi decreti è quello di ridurre da 1:4 a 1:3 il gap tra i club e fare in modo che in Serie A vi sia un maggiore agonismo.

La riforma Melandri era attesa dal 2016. Inutile dire che i grandi club erano quelli che maggiormente la temevano, contrariamente ovviamente al grande entusiasmo mostrato dalle medio-piccole. Questo perchè la ridistribuzione delle risorse provenienti dai diritti televisivi, voluta del Governo, aiuterà le società piccole ad avere a disposizione più ricchezze da utilizzare per essere maggiormente competitivi.

Cosa cambierà?

La riforma comporta molte novità nella distribuzione dei proventi tv, infatti aumenta dal 40% al 50% la quota che viene distribuita equamente a tutte le società iscritte alla Serie A. In questo modo ci saranno meno differenze tra tutte le forze in campo.

Anche i premi per i risultati ottenuti hanno subito un aumento che va dal 20% al 30%.

In questo modo ci sarà una divisione dei proventi che punta a premiare la meritocrazia e non più la storia e la fama di una società. Il 15% dei proventi, parliamo di circa 200 milioni, verrà distribuito in base al punteggio conquistato nella stagione precedente, in questo modo anche le sfide di fine campionato non saranno sottovalutate da nessuna squadra, neanche da quelle che, arrivate alla fine della stagione, non hanno più nessun obbiettivo da raggiungere.

Il 10% verrà distribuito in base ai risultati relativi agli ultimi 5 campionati e soltanto il 5% verrà assegnato facendo riferimento alla storia del club nel campionato italiano.

Non ci saranno più le cosiddette indagini demoscopiche, volte a verificare il bacino dei tifosi delle varie squadre, si prenderanno in considerazione solo gli ascolti televisivi, per l'8%, e la partecipazione dei tifosi allo stadio per il 12%. Sono previsti premi anche per le società che riusciranno ad incrementare la presenza dei tifosi allo stadio, soprattutto attraverso promozioni e sconti sull'acquisto dei biglietti.