Che il Napoli di Sarri, solitamente, incanti per l'estetica e la letalità del suo calcio è cosa nota: uno stile di gioco, una filosofia che punta sulla forza del collettivo, valorizzandolo al massimo. Tuttavia, ciò non è bastato negli ultimi due anni per vincere il tanto agognato scudetto, obiettivo più che mai alla portata nell'attuale campionato. E il trend potrebbe essere invertito grazie allo sfruttamento dei calci piazzati, alle palle inattive e, soprattutto, alle marcature di chi (di norma) i gol cerca di negarli alla squadra avversaria.

Albiol pericolo costante

Il difensore spagnolo, giunto nel capoluogo partenopeo nell'estate del 2013 dal Real Madrid, è uno di quei giocatori che hanno maggiormente beneficiato degli effetti della "cura" Sarri. Il centrale ex Valencia è una delle colonne portanti del pacchetto arretrato napoletano, per la sua abilità in impostazione ed il suo grande senso della posizione, ma recentemente si è fatto valere anche per le sue doti aeree.

Albiol, infatti, si è reso protagonista assoluto, mettendo a segno il gol decisivo nel match contro il Genoa (1-0), e pareggiando i conti nella sfida con l'Udinese: due realizzazioni pesantissime, che sono valse rispettivamente 3 punti e il preludio ad una fondamentale rimonta in ottica scudetto.

Due poderosi stacchi di testa, firmati da un calciatore che in quasi cinque anni di Serie A è andato a rete complessivamente in quattro occasioni (incluse le ultime).

"Soldatino" Tonelli

È uno dei fedelissimi dell'allenatore azzurro, che dapprima lo ha lanciato a Empoli e poi l'ha voluto fortemente all'ombra del Vesuvio. Purtroppo, però, Lorenzo Tonelli, a causa di una serie di infortuni ed anche per motivi tecnici, non è riuscito a trovare continuità, pur rispondendo "presente" quando è stato chiamato in causa.

Il ventottenne difensore toscano ha totalizzato, finora, 8 presenze con la compagine napoletana, insaccando la sfera in due apparizioni (Sampdoria e Pescara) nello scorso campionato, per poi ripetersi alla trentatreesima giornata della Serie A 2017-2018 contro l'Udinese. Il suo è stato il gol che ha sancito il definitivo 4-2 a favore di Hamsik e compagni.

Inzuccata tricolore?

Potrebbe essere questo il valore dello stacco di testa di Kalidou koulibaly che ha consentito alla sua squadra di violare, per la prima volta nella sua storia, lo Juventus Stadium, il tempio della "Vecchia Signora". Una marcatura cruciale, un punto esclamativo in una stagione che probabilmente ha consacrato il senegalese ex Genk tra i migliori interpreti nel suo ruolo a livello nazionale ed europeo (se non mondiale).

Lo statuario difensore africano ha esaltato ed entusiasmato tifosi e addetti ai lavori per continuità e qualità delle sue prestazioni, nonché per la sua (acquisita) freddezza sotto porta. Difatti il classe '91 ha centrato la porta avversaria in cinque occasioni: con Lazio (all'andata), Cagliari, Torino, Verona e Juventus.

Segnatura storica, l'ultima, non solo perché ha consentito al Napoli di sbancare l'Allianz Stadium, ma anche perché ha portato gli azzurri ad una sola lunghezza di distanza dai bianconeri, riaprendo ufficialmente la corsa scudetto.

Le quattro giornate del Napoli

Sono le "finali" che il club partenopeo dovrà affrontare (e quasi sicuramente vincere) per compiere un'impresa a dir poco storica, giocando nell'ordine con Fiorentina, Torino, Sampdoria e Crotone. Un calendario più agevole rispetto a quello dei rivali bianconeri: Inter, Bologna, Roma, Verona (sponda Hellas). La Juventus, infatti, dovrà vedersela in trasferta con nerazzurri e giallorossi, mentre i partenopei saranno ospiti della "Viola" e dei blucerchiati.

Dunque, è tutto ancora da decidere in uno dei campionati più incerti e combattuti degli ultimi 6 anni, quelli in cui abbiamo assistito al dominio calcistico della Juventus. Un potere tecnico che, anche in questa stagione, sembrava stesse portando ad un settimo scontato titolo tricolore, messo invece in discussione e conteso tenacemente dagli azzurri, adesso desiderosi più che mai di trionfare definitivamente.