Alla Juventus, “vincere, non è importante vincere: è l’unica cosa che conta”. Così, Giampiero Boniperti, ha racchiuso in poche parole tutta la filosofia bianconera: un modo di pensare e di vivere il club, da parte di giocatori e dirigenti, che oltre il rettangolo di gioco e che unisce tutti i membri che ne fanno parte. Una “scuola”, il cui riflesso si evince anche sul campo, all’interno del quale è fondamentale portare sempre a casa il risultato. E i due match, tra “Spurs” e bianconeri, ne sono stati la dimostrazione, terminati rispettivamente 2-2 e 2-1 (per la compagine condotta da mister Massimiliano Allegri).

Una qualificazione sorprendente

Perché la “Vecchia Signora” non si aspettava, di certo, di doversi guadagnare il passaggio ai quarti di finale di Champions League, prima pareggiando in casa e successivamente dovendo rimontare ad un avversario ostico, grintoso e brillante per tre tempi di gioco su quattro complessivi. All’Allianz Stadium, lo scorso 13 febbraio, furono Harry Kane ed Eriksen a rispondere alla doppietta di Gonzalo Higuain (che sbagliò finanche un calcio di rigore) e ad uscire dal fortino torinese con un risultato che lasciasse ben sperare, in vista del turno di ritorno. Che, al contrario, si è rivelato essere drammatico per gli uomini guidati da Pochettino: si sono portati in vantaggio con il coreano Son, dopo quarantacinque minuti di gioco da sottolineare, per poi soccombere ai due fendenti mortiferi del “Pipita” e di Paulo Dybala.

Un uno-due micidiale, al quale i londinesi non hanno saputo rispondere, uscendo forse in anticipo dall’attuale edizione della principale competizione continentale.

Un segnale fondamentale

Che si aggiunge al successo (a dir poco) corsaro, dell’ultimo turno di campionato contro la Lazio all’Olimpico. La “Vecchia Signora” è tornata in testa al campionato di Serie A, grazie alla zampata della “Joya” ex Palermo, a margine di un match nel quale l’estremo difensore biancoceleste (Strakosha) non è stato mai impegnato.

La Roma, inoltre, ha rifilato un poker al Napoli di Maurizio Sarri, diretto contendente per la lotta-scudetto, ed ormai ex capolista. Senza dimenticare che c’è ancora la sfida (di campionato) con l’Atalanta da recuperare. Dunque, in ottica stagionale, il trionfo maturato con il Tottenham potrebbe essere stato il crocevia d’annata, per un club che a questo punto ha da precludersi alcun limite.