Serviva una vittoria che non è arrivata. E il Napoli, al Giuseppe Meazza in San Siro, ha probabilmente detto “addio” alle ultime possibilità di poter conquistare il trofeo tricolore che manca nel capoluogo partenopeo ormai da quasi trent’anni. Il pareggio a reti inviolate con i nerazzurri è seguito al pesante e inaspettati passo falso casalingo con la Roma: un 4-2 che aveva tagliato le gambe agli uomini di Maurizio sarri.

Luci ed ombre

Quelle che hanno contraddistinto la performance sfornata dall’organico napoletano in terra meneghina. Perché se è vero che, da un lato, Hamsik e compagni hanno “messo sotto” i propri avversari sotto il piano del gioco, dall’altro hanno anche peccato di concretezza.

Le statistiche parlano chiaro: più del 65% di possesso palla, accompagnati da 11 conclusioni (ma solo 2 nello specchio). Cifre che manifestano la consueta mole di calcio, sviluppata dagli azzurri, che non ha portato però ai tre punti tanto agognati. Un passo indietro rispetto al tonfo con la Roma? Probabile: se si guarda solo al risultato maturato con una rivale, tuttavia, più organizzata tatticamente dei calciatori condotti da Di Francesco. Spalletti, in questo senso, è stato abile nel non concedere ampiezza e profondità al Napoli; al contrario di un Sarri poco coraggioso (tardivo e futile l’ingresso di Milik per Mertens all’85esimo). Anche se l’allenatore originario di Filigine Valdarno ha avuto la capacità di inibire le folate offensive di Perisic e Candreva, in modo da ridurre al minimo il numero di palloni giocabili per Mauro Icardi.

Mini fuga bianconera

La Juventus, avendo avuto la meglio sull’Udinese di Massimo Oddo all’Allianz Stadium (2-0), adesso è prima, capolista in solitaria in classifica. Senza dimenticare che i bianconeri devono ancora recuperare (mercoledì 14 marzo) il match con l’Atalanta. La compagine di Giampiero Gasperini, probabilmente, sarà un altra vittima di un cammino pressoché perfetto dei ragazzi di Massimiliano Allegri che, con tre competizioni da giocare, stanno viaggiando a 2,62 punti di media in stagione (che diventano precisamente 3, se si considera il rendimento in campionato dall’inizio del 2018).

Il Napoli, dal canto suo, sta compiendo un vero e proprio prodigio con i suoi complessivi 2,5 punti di media in 28 turni di Serie A (che salgono a 2,55 nel periodo gennaio-marzo), che però potrà paradossalmente non bastare da qui alla conclusione di questa annata.