Cresce la preoccupazione per la sicurezza nella città di Roma in vista della partita di ritorno della semifinale di Champions League fra la Roma ed il Liverpool.
Un appuntamento che già la Polizia italiana riteneva da bollino rosso per l’ordine pubblico, ma che ha assunto connotati ancora più preoccupanti dopo gli scontri di Liverpool, che si sono conclusi in maniera tragica, con il tifoso irlandese dei Reds che lotta per vivere su un letto di ospedale.
La società giallorossa con un post sul suo profilo twitter ha scritto “le nostre preghiere sono per Sean Cox e per la sua famiglia, questo per noi non è il momento di parlare di calcio", a conferma di quanto gli eventi di Anfield Road abbiano turbato la società, in occasione del suo traguardo internazionale più prestigioso, per il quale aveva dovuto attendere 34 anni, tanto è passato dalla finale di Coppa dei Campioni che si giocò allo Stadio Olimpico il 30 maggio del 1984.
Le tragiche vicende a margine della sfida di semifinale hanno riportato tutto il mondo del calcio in incubi che sembravano superati e che richiedono una sempre maggiore attenzione delle stesse società, sia quella romana che quella inglese, le quali che oltre ai successi sportivi nella storia hanno "macchie nere" dovute alla violenza dei loro sostenitori: in loro c'è la consapevolezza devono lavorare di più e meglio, per riuscire ad emarginare i violenti allontanandoli dallo stadio.
Chi invece non può aspettare che le cose cambino sono le forze di sicurezza che con una seduta straordinaria hanno voluto radunare intorno ad un tavolo presso il Ministero dell'Interno tutte le parti in causa per predisporre le misure in vista della gara del 2 maggio allo stadio Olimpico di Roma, che saranno poi definite nei dettagli dalla Questura di Roma, di concerto con il prefetto Paola Basilone ed il sindaco Virginia Raggi.
Misure di sicurezza speciali: anche monumenti e centro storico
Al vertice saranno presenti le due società di calcio A.S. Roma e Liverpool Football Club, i responsabili dell’Uefa e la polizia inglese, che dovrà fornire flussi di informazioni e collaborazioni per contenere nei limiti dell’accettabile l’impatto che potrà avere, su Roma, l’invasione dei circa cinquemila tifosi inglesi previsti per la gara di ritorno.
Le misure di prevenzione riguarderanno sia l’accesso allo stadio che la salvaguardia della città. Roma ed il suo prestigioso centro storico, negli anni, hanno pagato uno scotto sempre molto alto da queste invasioni di tifosi in occasione delle gare europee, quindi oltre ad impedire il contatto tra le tifoserie allo scopo saranno predisposte misure di separazione delle vie d'accesso allo stadio ma sarà importante anche salvaguardare monumenti che sono patrimonio inestimabile di tutta l’umanità.