Parte la "marcia su Roma" della Lega. Il successo elettorale della Lega di Matteo Salvini sembra aver totalmente sdoganato il cliché che vedeva questo partito come nemico del sud e di “Roma ladrona” ed i "barbari padani" ora cominciano a trovare consensi anche nella Capitale dell'Impero; la metafora risale ad oltre 2000 anni fa, ma è impossibile non pensare ai corsi e risorsi storici del filosofo Giambattista Vico, davanti a quello che è accaduto lunedì scorso in Campidoglio.
Cosi mentre la vox populi romana ancora commenta con ironia la ex presidente della Regione, Renata Polverini che ad aprile del 2012 imboccava “a rigatoni” l’allora leader della Lega Nord Umberto Bossi, i leghisti romani si organizzano e lunedì scorso nella sala del Carroccio del Campidoglio hanno presentato la loro “squadra” politica anche nella capitale.
Il gruppo politico della Lega a Roma pesca consensi nei fuoriusciti di altri partiti, per ora a farne le spese è Giorgia Meloni ed i suoi Fratelli d’Italia e, come spiega il quotidiano romano Il Messaggero, i movimenti giovanili vicini alla destra romana e pezzi del sindacato Ugl.
Intanto a “metterci la faccia” nella presentazione di ieri sono stati il consigliere comunale Maurizio Politi, il coordinatore della Lega Lazio Francesco Zicchieri, l’onorevole e sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon e gli ex Fratelli d’Italia Federico Iadicicco e Fabrizio Santori, oltre a qualche altro esponente politico della città metropolitana.
Nelle braccia di Matteo Salvini, leader di un centrodestra che non c'è più
Quindi presto ci sarà un gruppo consiliare della Lega in Aula Giulio Cesare, con questi pionieri che dichiarano di aver già adesioni da ben 11 consiglieri per un totale di sette / nove Municipi della Capitale. I nomi sarebbero quelli di Bertocci e Scicchitano nel II municipio, Corsi e Guadagno in V Municipio, Picone, Grosseto e Giudici in XII Municipio ed altri vari esponenti in altri cinque municipi.
Il tema aggregante di questo nuovo sodalizio politico sembra essere quello di recuperare un ruolo per il centrodestra, che dicono “non esiste più”, e il giudizio totalmente negativo sull’operato della giunta Raggi che definiscono “marxista” con l’obiettivo dichiarato che il prossimo sindaco dei romani sia un leghista.
La compagine della Lega nella Capitale si stringe intorno al leader nazionale del partito, quel Matteo Salvini che, affermano, è stato in grado di conferire al partito della Lega uno spessore nazionale, scavalcando lo spazio territoriale che l'aveva vista nascere circa trenta anni fa, diventando partito di governo e assumendo programmi di respiro nazionale.