Il Napoli va in pezzi? Le indiscrezioni di mercato non mancano, anzi abbondano a partire da domenica scena, ovvero dalla sconfitta netta sul campo della Fiorentina che ha compromesso la corsa verso lo scudetto di Hamsik e compagni. Sarri, in assenza di un progetto chiaro per il futuro, sarebbe pronto ad andar via, scegliendo persino la strada delle dimissioni per liberarsi dalla clausola rescissoria che accompagna il suo contratto.

Su Maurizio Sarri da tempo ci sarebbe il Chelsea, club pronto ad assicurarsi un'altra guida tecnica italiana per il dopo Conte.

La volata per la panchina sarebbe una sorta di sprint tra lo stesso Sarri e Ancelotti, con quest'ultimo che ha detto di no alla Nazionale italiana per tenersi pronto alla chiamata di un club di prestigio. Con Sarri eventualmente altrove (c'è anche l'ipotesi Milan da valutare), scatterebbe in casa Napoli la saga degli addii. Pronti a salutare in tanti: Koulibaly, Albiol, Callejon, Jorginho, Zielinski, Mertens e Hysaj. Non tutti riusciranno a seguire Reina, portiere già accordatosi con il Milan per l'anno prossimo, ma in tutti i big sopramenzionati c'è l'idea precisa: finito il ciclo Sarri, non c'è ragione di restare in azzurro. A questo punto, la palla passa direttamente ad Aurelio de laurentiis, presidente sempre pronto a sorprendere, non sempre in positivo.

Il futuro azzurro

Chi sarebbe il nuovo allenatore del Napoli in caso di addio di Sarri? C'è stata nei giorni scorsi una telefonata tra De Laurentiis e Rafa Benitez: il matrimonio calcistico precedente non era finito benissimo ma ora c'è voglia di bis, almeno da parte del Napoli, visto che Benitez al momento non ha chiuso la porta ma si è limitato a prendere tempo.

L'altro candidato "straniero" alla panchina azzurra del futuro si chiama Emery, vecchio pallino del patron, pronto finalmente ad accentare un'avventura italiana. In Italia, piacciono in due: Marco Giampaolo (Sampdoria) e Simone Inzaghi (Lazio). Non c'è solo il problema dell'allenatore, sullo sfondo potrebbe esserci la necessità di sostituire anche il direttore sportivo.

Giuntoli, diesse in carica, pare stufo dei freni che spesso arrivano dalla proprietà, tramite gli uomini "amministrativi" forti di De Laurentiis, su alcune operazioni di mercato. Insomma la sconfitta a Firenze, almeno a livello di indiscrezioni, ha portato in primo piano contraddizioni e interrogativi: la tripletta incassata da Simeone proprio non ci voleva.