Punteggio roboante e un trofeo in più in bacheca. Non poteva cominciare meglio la stagione 2018/2019 del Bayern Monaco targato Niko Kovac. I campioni di Germania hanno schiantato l'Eintracht dimostrandosi nettamente superiori per tecnica e forza. In grande spolvero Lewandowski, autore di una tripletta da incorniciare.

Super Lewa

Dopo un precampionato tutt'altro che esaltante il Bayern non stecca la prima partita ufficiale e trionfa in Supercoppa. Kovac fa affidamento agli stessi protagonisti dell'ultima trionfale Bundesliga. Nonostante l'avversario si sia dimostrato tutt'altro che irresistibile i bavaresi si sono resi protagonisti di una grandissima partita dimostrando una superiorità non solo tecnica ma anche fisica e mentale.

Alaba e Ribery, in versione alta velocità, sono risultati imprendibili sulla sinistra. In grande spolvero Robben, sempre pericoloso e imprevedibile. La difesa si è confermata solida nella serata in cui ritrovava Manuel Neuer, quasi inoperoso e sempre affidabile in fase di costruzione. La firma in calce sulla Supercoppa è stata messa da Lewandowski che ha annichilito gli avversari con il suo cinismo e il suo fiuto da rapace d'area di rigore. Il bomber polacco ha messo ben due punti esclamativi: uno sulla partita (3 gol con match praticamente già archiviato al 54'), con la complicità del tandem colabrodo Ronnow-Abraham, e un altro sulle voci di mercato che lo avevano accompagnato dalla fine del Mondiale e che lo spingevano verso il Real Madrid di Florentino Perez.

A chiudere la partita ci hanno pensato Koman al 63', insaccando a porta vuota l'assist di Alaba, e Alcantara con un destro facile piazzato dopo una poderosa accelerazione proprio di Koman. Punteggio che poteva essere ancor più pesante se solo Wagner (entrato al posto di Lewandowski) non si fosse divorato clamorosamente il più facile dei tap-in a porta vuota.

Eintracht nullo

I detentori della Coppa di Germania non sono riusciti a far fronte alla schiacciante superiorità degli avversari. La squadra di Hutter ha mostrato tutte le sue lacune difensive a cominciare dal portiere Ronnow (piuttosto impacciato nelle uscite e poco incisivo in area piccola). Nervoso e tutt'altro che irreprensibile il capitano Abraham che si è preoccupato più di ribadire il suo astio nei confronti di Lewandowski (rifilandogli anche una gomitata sanzionata soltanto con il giallo) che di limitarne il potenziale. A nulla è servito l'inserimento - tardivo - del vice-campione mondiale croato Rebic. A far festa sono i campioni di Germania.