La Roma, sotto la gestione di Di Francesco, ha dimostrato di sapersi adattare davvero bene a una competizione di alto profilo come la Champions League. Solo lo scorso anno arrivò in semifinale. Contro il Liverpool dell'ex Salah, nel frattempo diventato una stella di livello internazionale. Purtroppo quella Roma, che sognava di vendicarsi della famosa sconfitta ai rigori nella finalissima "storica" del 1984, all'andata andò sotto addirittura per 5-0 e la rimonta nell'arco dei 180 minuti non riuscì. Ora tocca al Porto di Coincecao, ex Lazio, e del bomber maliano Marega.

I portoghesi fecero fuori i giallorossi in un sanguinoso preliminare di Champions di pochi anni fa e hanno quindi lasciato brutti ricordi. La squadra portoghese, leader in patria, ha personalità e mentalità importanti proprio perché abituata a primeggiare. Francesco Totti, nelle sue nuove vesti di dirigente, ha invitato tutti, con grande lucidità, a non sottovalutare questo avversario. C'è infatti troppa euforia in giro.

Roma-Porto si giocherà a febbraio 2019, andata allo stadio Olimpico

L'avversario era sulla carta il più facile. Il Porto, lo sappiamo tutti, non è certo un top club. Gli stimoli saranno inevitabilmente diversi da quelli che avrebbero potuto dare Barcellona o City o Bayern o Paris Saint Germain, per fare dei nomi eloquenti.

Ecco gli altri accoppiamenti usciti dall'urna di Nyon: Bayern Monaco-Liverpool, Ajax-Real, Lione-Barcellona, Tottenham-Borussia Dortmund, PSG-Manchester United, Juve-Atletico Madrid, City-Shalke 04. In Europa League invece, per quanto riguarda le sole italiane, l'Inter troverà gli austriaci del Rapid di Vienna, la Lazio il Siviglia: avversario estremamente temibile.

Al Napoli di Ancelotti è capitato un avversario sulla carta facile e cioè lo Zurigo. Ma l'ambiente Napoli ha mal digerito la retrocessione dalla Champions. Roma-Porto, gara di andata, si giocherà il 12 febbraio. Il ritorno invece il 6 marzo. In campionato il Porto sta volando come spesso gli accade. Alla Roma invece non gira affatto bene.

La Roma e il calciomercato di gennaio

Comunque vada per DiFra, la società deve tornare presto sul mercato. Serve un rinforzo per reparto. Alcuni acquisti hanno deluso anche in modo clamoroso, come Schick o Marcano. Non parliamo poi del caso Bianda: non trova spazio neanche nella primavera di Alberto De Rossi, figuriamoci in prima squadra. Eppure è costato abbastanza. Tra i possibili rinforzi di gennaio spicca il nome di Piatek, forte punta polacca del Genoa che ovviamente vedrebbe bene la possibilità di fare la Champions come vice Dzeko. Per ora Di Francesco ha salvato il posto. Decisiva è risultata la sofferta, rocambolesca vittoria per 3-2 contro il Genoa. Senza questo risultato già oggi sarebbe stato annunciato Paulo Sousa, ex allenatore della Fiorentina.

Il rigore non dato in extremis su Pandev ha cambiato la storia di Di Francesco sulla panchina della Roma. Si sono invece rivelate non percorribili le suggestive piste Conte e Capello, l'uomo dell'ultimo scudetto romanista. Era il 2001. In attacco c'era gente come Batistuta, Montella e un ancora giovane Totti.