Se i tifosi del Trapani si aspettavano risposte concrete sulla questione che tante polemiche ha scatenato nelle ultime settimane, ovvero il licenziamento del ds Raffaele Rubino, ci sono sicuramente rimasti delusi e, al contrario, l'ambiente è ancora più preoccupato dopo una conferenza stampa alquanto 'fumosa'. Un pò di giustificata tensione, ma ben pochi contenuti. Tutto poco significativo, tranne un elemento: l'amministratore delegato Maurizio De Simone ha posto l'accento sulla situazione debitoria del club che sarebbe poco felice, ha parlato di creditori e di fornitori che devono essere pagati.

La domanda nasce spontanea, anzi più di una domanda. In primo luogo, la nuova proprietà era a consocenza di questi 'buchi' nel momento in cui è stata chiusa la trattativa per il passaggio delle quote del Trapani Calcio? Teoricamente si, ogni affare che si rispetti necessita di un quadro completo per essere chiuso. Se dunque ne era a conoscenza ed alla luce della situazione di oggettiva difficoltà descritta, come mai hanno scelto lo stesso di rilevare il club? Sono domande alle quali si avrà una risposta, probabilmente, alla fine della stagione. In questo momento nulla deve turbare la sorprendente compagine di Vincenzo Italiano che contro ogni pronostico disputerà i play off per la promozione in Serie B.

'Rubino non è il Trapani'

Nella sala stampa dello stadio Provinciale di Trapani hanno dunque incontrato i giornalisti locali tanto l'amministratore delegato Maurizio De Simone quanto il presidente Francesco Baglio. Quest'ultimo ha fatto una breve premessa, prima di lasciare la parola a De Simone, sottolineando il suo desiderio di stringere un legame anche con l'amministrazione cittadina.

Tutto questo alla luce della preoccupazione sul futuro del Trapani espressa di recente anche dal sindaco, Giacomo Tranchida. Relativamente alla questione del licenziamento di Rubino, De Simone ha ribadito le sue serie intenzioni. "Non sono qui per fare lo zimbello e voglio andare in Serie B. Ma il Trapani esiste a prescindere dalle categorie e non è Rubino e nemmeno gli altri tesserati.

Il Trapani siete voi trapanesi. Non ho litigato con Rubino, semplicemente non ci siamo trovati d'accordo su alcune proposte". De Simone ha evidenziato di aver parlato con il tecnico Vincenzo Italiano e di avergli detto che "può far bene anche con giocatori diversi e che può restare anche l'anno prossimo. Stessa proposta fatta a Rubino, ma lui non si è trovato d'accordo". Il dirigente granata smentisce inoltre le voci di mancati pagamenti alla squadra. "C'è stato un ritardo, è vero, ma dovuto al ritardo con cui le mie aziende hanno avuto liquidità il mese scorso. Ho detto no ad alcune persone che volevano entrare in società, chi vuole dare una mano può farlo come sponsor".

'I problemi sono iniziati con la vecchia proprietà'

Nel prosieguo della conferenza, l'ad del Trapani ha posto in evidenza i 'buchi' della vecchia proprietà che stanno lasciando il segno ed ha sottolineato che è prioritario trovare 800 mila euro per l'iscrizione della squadra al prossimo campionato. "Non faremo spese folli, ma ci saranno dei tagli senza i quali non possiamo andare avanti". De Simone ha sottolineato la regolarità nel pagamento dei giocatori, ma anche che i fornitori non sono stati pagati. "I problemi sono iniziati per colpa della vecchia proprietà ed ora ho bisogno di tempo perché altrimenti non abbiamo la cifra necessaria per iscrizione". L'amministratore delegato ha sottolineato di aver esclusivamente usato soldi di tasca sua in questo frangente. "Conta solo una cosa adesso, da parte di tifosi e stampa: dovete sostenere la squadra". Questo è quanto, con tutte le perplessità del caso già espresse e perfettamente lecite.