Mauro Icardi ha ormai dato il via a tutti gli effetti alla sua nuova avventura (in prestito) al Paris Saint-Germain. L'attaccante argentino ha infatti disputato i primi spezzoni di partita con la maglia della squadra transalpina, e soprattutto nella vittoriosa sfida di Champions League contro il Real Madrid è rimasto in campo per circa un'ora. Dunque, gradualmente il bomber sudamericano sta ritrovando la forma migliore, e molto probabilmente presto arriverà anche la prima rete ufficiale con la squadra allenata da Thomas Tuchel.

Intanto, nonostante la stagione sia appena cominciata, gli addetti ai lavori stanno già cercando di scrutare l'orizzonte calcistico per capire se, durante la prossima estate, il Psg deciderà di esercitare il diritto di riscatto sull'ex capitano dell'Inter, versando i 70 milioni di euro necessari per acquistarlo a titolo definitivo dalla società nerazzurra.

Per adesso sembra che il presidente Al-Khelaifi e i suoi collaboratori abbiano tutte le intenzioni di tenere con sé il centravanti di Rosario. D'altronde, Edinson Cavani è in scadenza di contratto e quasi certamente non rinnoverà con i parigini, mentre l'addio di Neymar (che sogna ancora il Barcellona) è stato soltanto rimandato.

Dunque, qualora questa situazione dovesse permanere anche nel prossimo mercato estivo e a fronte di una stagione ottimale disputata da Icardi con i campioni di Francia, la società transalpina manifesterebbe all'Inter la sua volontà di riscattare il bomber. Ma quando si tratta di Mauro Icardi non tutto è così semplice.

Il Corriere dello Sport, infatti, ha rivelato che l'ex numero 9 interista è forte di una clausola piuttosto particolare presente nel contratto firmato il 2 settembre alla presenza dei vertici del Psg.

Infatti spetterà a lui l'ultima parola in caso di accordo tra i due club per il suo trasferimento definitivo in Francia: quindi, se "Maurito" dovesse bloccare la sua cessione definitiva dall'Inter ai parigini, l'affare salterebbe. Una situazione simile si è già verificata in passato con Salah quando decise di dire addio alla Fiorentina per andare a vestire la maglia della Roma.

Insomma, la questione tra Icardi, l'Inter e il Paris Saint-Germain sembra tutt'altro che definita, ma manca un anno prima di sedersi nuovamente al tavolo delle trattative quando sarà necessaria la volontà di tutte le parti coinvolte (compresa quella del calciatore) per mettere nero su bianco il riscatto da 70 milioni di euro in favore dei francesi.

Icardi: prove di disgelo con Di Maria e Paredes

Il primo impatto di Mauro Icardi con lo spogliatoio del Paris Saint-Germain non dev'essere stato dei migliori. L'ex Inter non ha un buon rapporto con Messi che, essendo amico di Maxi Lopez (ex marito di Wanda Nara, attuale consorte-manager della punta argentina) non ha mai visto di buon occhio il connazionale. Di conseguenza, pare che il fuoriclasse del Barcellona abbia contattato Neymar, Paredes e Di Maria per metterli al corrente della situazione, e costoro fin da subito avrebbero evitato di far trovare un ambiente "accogliente" al nuovo arrivato.

Questa volta, però, l'ex capitano nerazzurro avrebbe preferito evitare di sollevare ulteriori vespai di polemiche, sopportando la freddezza di alcuni compagni di squadra nei suoi confronti.

D'altronde il goleador 26enne è già abituato a situazioni del genere, avendo vissuto delle tensioni nel suo recente passato interista con i vari Handanovic, Brozovic, Perisic e Ranocchia. E l'attendismo del nuovo "Maurito parigino" avrebbe già dato i suoi frutti.

La bella vittoria del Psg sul Real Madrid in Champions League, sancita da una prestazione maiuscola di Di Maria, ha avuto dei momenti piuttosto significativi. Dopo le reti dell'ex Manchester United, infatti, non solo tutti sono accorsi ad abbracciarlo, ma tra questi c'è stato proprio lui, Icardi, a suggellare un'immagine di gruppo che va a simboleggiare una sorta di disgelo tra le parti.

Forse per il momento c'è ancora qualcosa da chiarire, forse non saranno mai grandi amici, ma almeno per adesso l'attaccante sudamericano si è tenuto lontano da eccessivi strascichi polemici. E sullo sfondo un futuro a Parigi ancora tutto da definire, con quella clausola che rende prioritaria la sua volontà, la sua ultima parola che il prossimo anno risulterà decisiva.