In un girone di Champions League oggettivamente difficile, la doppia sfida con lo Slavia Praga viene considerata la più abbordabile per l'Inter se consideriamo che le altre avversarie si chiamano Barcellona e Borussia Dortmund. Pochi però, tra gli interisti più giovani e, forse, anche meno giovani sanno che allo Slavia Praga è legata la peggior sconfitta dei nerazzurri e di tutto il calcio italiano in una competizione europea. Bisogna fare un salto indietro nel tempo di 81 anni, alla Coppa dell'Europa Centrale del 1938. In quel di Praga, l'allora Ambrosiana-Inter incassò ben nove reti a zero, un risultato incredibile tenendo anche conto della forza di quella squadra, anche se sull'altro fronte c'era una vera corazzata.

Inter con cinque campioni del mondo

Inter-Slavia Praga si disputerà martedì 17 settembre alle ore 18.55. Non ci sono precedenti tra i due club se parliamo delle tre tradizionali coppe europee, Coppa dei Campioni-Champions League, l'ormai estinta Coppa delle Coppe ed in Coppa Uefa-Europa League e nemmeno in Coppa delle Fiere. C'è però una doppia sfida in Mitropa Cup che risale al caldissimo luglio del 1938, in un momento certamente glorioso per l'Ambrosiana-Inter e per tutto il calcio italiano. I nerazzurri hanno appena vinto il quarto scudetto della loro storia, la squadra allenata da Armando Castellazzi annovera tra le sue file il talento unico di Giuseppe Meazza e la classe cristallina di Giovanni Ferrari ed entrambi, meno di un mese prima, sono stati protagonisti del bis mondiale dell'Italia di Vittorio Pozzo.

In squadra ci sono altri tre campioni del mondo, Locatelli, Ferraris e Olmi, oltre al campione olimpico Annibale Frossi ed all'emergente Campatelli.

La Coppa dell'Europa Centrale

Si giocano i quarti di finale della Coppa dell'Europa Centrale, la possiamo considerare la vera 'antenata' di quella che sarà un giorno la Coppa dei Campioni alla quale prendono parte le formazioni delle nazioni che all'epoca erano decisamente più evolute dal punto di vista calcistico nel vecchio continente, con l'esclusione ovviamente del calcio inglese che viveva il suo 'splendido' isolamento e non si abbassava a disputare tornei con la 'plebaglia pedatoria'.

La Mitropa Cup si disputa dal 1927 e si svolgerà fino a poco prima della Seconda Guerra Mondiale. Riprenderà nel dopoguerra, ma sarà decisamente sopravanzato per prestigio dalle nascenti coppe europee moderne tant'è che dal 1980 fino al 1992 sarà poi riservato alle squadre vincitrici dei campionati di Serie B. Relativamente all'edizione classica del torneo, quella fino al 1940, viene vinta per due volte dal Bologna 'che tremare il mondo fa', mentre l'Ambrosiana-Inter raggiungerà la finale nel 1933, battuta dall'Austria Vienna.

Nel luglio del 1938, pertanto, si disputano i quarti di finale tra Slavia Praga ed Ambrosiana, i nerazzurri nel primo turno hanno eliminato il Kispest di Budapest, i cecoslovacchi hanno fatto fuori l'OFK di Belgrado.

Pepi Bican, l'uomo che ha segnato più gol di Pelè

Se i nerazzurri schierano Meazza, sul fronte dello Slavia c'è un altro calciatore destinato a scrivere una leggenda. A guidare l'attacco è Josef Bican e meriterebbe un capitolo a parte: austriaco naturalizzato cecoslovacco, passa alla storia ed alla mitologia calcistica come il 're dei re' in fatto di marcature: dal 1931 al 1955 avrebbe infatti messo a segno oltre 1.468 reti tra gare ufficiali ed amichevoli, ma questo primato non viene riconosciuto dalla FIFA che lo attribuisce a Pelé (1.281 gol).

Contando le sole partite ufficiali, invece, ha messo a segno 805 gol, comunque più di 'O'Rey' che ha raggiunto quota 767. Bican non è l'unico 'monumento' dello Slavia, il titolare tra i pali è infatti il mitico Frantisek Plánicka, ma il portierone è assente giustificato dopo la doppia frattura rimediata ai Mondiali di Francia nella 'battaglia' contro il Brasile.

La disfatta

Quel giorno a Praga, nel match d'andata che si disputa in Cecoslovacchia, la difesa nerazzurra saggia purtroppo le doti di goleador di Pepi Bican e ne esce con le ossa rotta: le reti del centravanti saranno tre che, unite alla doppietta di Vytlacil ed ai gol di Horak, Bradac, Cerny e Kopecky fisseranno lo score su un incredibile quanto umiliante 9-0.

Nella gara di ritorno disputata 6 giorni dopo, i nerazzurri tireranno fuori l'orgoglio e vinceranno 3-1 in rimonta, con la doppietta di Ferrari ed il gol di Frossi, dopo che gli ospiti si erano portati in vantaggio con Vytlacil. Un successo inutile, ovviamente, ai fini della qualificazione che vedrà avanzare lo Slavia poi vincitore della Coppa in finale contro il Ferencvaros, ungheresi che avevano fatto fuori la Juventus in semifinale mentre i giustizieri dell'Inter avevano eliminato un'altra squadra italiana, il Genoa che in periodo di regime si chiamava Genova 1893.

Lo Slavia oggi

La Coppa dell'Europa Centrale vinta nel 1938 avrebbe rappresentato il massimo successo internazionale della formazione biancorossa, 14 volte campione di Cecoslovacchia anche se l'ultimo titolo risale all'immediato dopoguerra, stagione 1946/47.

Relativamente al campionato della Repubblica Ceca, lo Slavia sta vivendo un periodo decisamente positivo che lo ha portato a vincere due titoli nazionali nelle ultime due stagioni che si sono aggiunti ai tre vinti nel 1996, 2008 e 2009.