Quando la Juventus, il 16 giugno, ha annunciato ufficialmente il suo nuovo allenatore, ovvero Maurizio Sarri, molti tifosi bianconeri, anche per motivi di rivalità (il suo passato a Napoli), storsero il naso.

"Vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta". Questo è il motto che da decenni sintetizza la mentalità della società bianconera. Massimiliano Allegri, nei suoi 5 anni in bianconero, ha rispettato in pieno tale frase, portando a casa 5 campionati di Serie A, due supercoppe italiane e quattro Coppa Italia. Nonostante ciò, molti juventini non hanno particolarmente apprezzato i suoi metodi e il suo stile gioco, poco incline alle verticalizzazioni e alle penetrazioni centrali, e con un gioco spesso lento e che prevedeva un maggiore sviluppo della manovra sulla fasce che portava a un gran numero di cross e, non casualmente, specialmente nell'ultima annata, buona parte dei gol bianconeri sono arrivati proprio grazie a colpi di testa.

Juve, si inizia a vedere il 'sarrismo'

Quest'anno, dopo un inizio abbastanza altalenante dal punto di vista del gioco, con sprazzi di "sarrismo" solo nei primi tempi contro Parma e Napoli, l'obiettivo è diverso: non basterà soltanto vincere, ma bisognerà anche convincere. La Juventus ha scelto Maurizio Sarri proprio per tale fine. Maurizio Sarri probabilmente non ha avuto una rosa adeguata per poter vincere un trofeo a Napoli, ma al primo anno in un top club, il Chelsea, ha dimostrato non solo di avere le idee e le capacità per poter portare a casa trofei, ma anche che è possibile raggiungere tale obiettivo "divertendo".

Quest'anno, per l'ex tecnico di Napoli e Chelsea, l'asticella si alza ulteriormente: la Juventus è praticamente obbligata a cercare di portare a casa ogni competizione disputata, specialmente quella Champions League che manca da ormai oltre 23 lunghi anni.

Contro l'Inter, nella sfida più importante per rivalità storica e in una situazione relativamente delicata (l'Inter, con un'eventuale vittoria sarebbe andata a +5), il gioco di Sarri, per la prima volta quest'anno, ha dimostrato gran parte del suo potenziale: tocchi di prima, manovra fluida e veloce, verticalizzazioni continue, inserimenti e pressing continuo per il recupero del pallone.

Premesso che la stagione è appena agli inizi e che bisognerà valutarla soltanto alla fine, la Juventus, dopo diversi anni, sta tornando a far divertire i propri tifosi. E con un Maurizio Sarri che afferma che i margini di miglioramento sono ancora notevoli, i tifosi della Juventus possono sicuramente iniziare sognare, anche coloro che qualche mese fa non volevano il tecnico toscano.