Lunedì sera durante la festa di Natale della Juventus, Andrea Agnelli ha sottolineato la ferocia con cui la dirigenza, la scorsa primavera, abbia cercato e voluto Maurizio Sarri come successore di Massimiliano Allegri. Con l'arrivo dell'allenatore ex Chelsea, il club bianconero ha voluto cambiare decisamente filosofia di gioco. In questo inizio di stagione si sono visti sprazzi di Sarrismo, anche se per vedere la vera rivoluzione tattica bisognerà attendere ancora un po' di tempo. Maurizio Sarri, infatti, in questi mesi sta lavorando anche sulle motivazioni della sua squadra.

Infatti, la Juve vince da diversi anni e l'allenatore non vuole che la squadra vada incontro ad un appagamento a livello mentale. Infatti, nella giornata di ieri, Sarri ha rivelato che quando incontrò per la prima volta la dirigenza juventina parlò con Agnelli, Paratici e Nedved, proprio dell'aspetto mentale.

Questione di motivazioni

Nel calcio uno dei temi più importanti del quale gli allenatori si devono occupare è l'aspetto mentale. Infatti, le motivazioni contano quasi di più della condizione fisica. Maurizio Sarri nella giornata di ieri ha toccato proprio questo argomento: "Io la prima volta che sono stato contattato dai dirigenti della Juventus ho chiesto come mai avessimo fatto solo tre punti nelle ultime di campionato".

Inoltre, l'allenatore bianconero ha poi aggiunto che in quell'occasione disse ai dirigenti juventini, che come risposta non avrebbe accettato di sentirsi dire che il calo di rendimento nel finale di campionato dell'anno scorso era dovuto al fatto che la squadra avesse già vinto lo scudetto con anticipo, anche perché questo sarebbe un brutto segnale a livello di mentalità.

Questa disamina di Maurizio Sarri è stata vista come una piccola frecciata al suo predecessore Massimiliano Allegri. In realtà, il tecnico juventino voleva solamente spiegare quanto per lui sia fondamentale l'atteggiamento mentale e che questa sera, contro il Bayer Leverkusen, vuole vedere una Juve motivata nonostante la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, come prima del girone, sia in tasca da tempo.

Il tecnico valuta anche qualche novità di formazione

Questa sera contro il Bayer Leverkusen Maurizio Sarri non dovrà lavorare solo sulle motivazioni dei suoi giocatori, ma dovrà inventarsi qualcosa anche a livello tattico. Infatti, contro i tedeschi avrà alcune assenze dovuti agli infortuni. Il tecnico, in particolare deve decidere se schierare Adrien Rabiot fra i titolari: "Farà uno spezzone, non so quanto lungo", ha detto Maurizio Sarri che poi ha aggiunto che l'utilizzo del francese è strettamente legato alle sue condizioni fisiche e non si sa ancora con certezza quanti minuti ha nelle gambe il giocatore.