Nel calcio c’è una legge non scritta secondo cui il “Derby è sempre una partita a sé”. In uno dei suoi commi principali, poi, la medesima recita così: “molto spesso, la squadra sfavorita vince la partita”. Si tratta solo di dicerie oppure dietro questi antichi e accettati adagi si nasconde un suffragio scientifico? A pochi giorni dal 194° Derby della Madonnina, fissato per domenica 9 febbraio, è interessante provare a dare una risposta, anche solo, magari, per avere un’idea su cosa aspettarci dall’imminente confronto Inter-Milan.
La condizione attuale di Milan e Inter
Il Milan, dopo una prima parte di campionato molto faticosa, culminata con il cambio di allenatore, è sembrato in netta ripresa nelle ultime uscite. Complice un mercato invernale che ha riportato a Milano il vate svedese Ibrahimovic la squadra rossonera sembra aver corretto il tiro su un paio di situazioni centrali e, da un mese a questa parte, viaggia con medie punti da altissima classifica. Guardando alla posizione, considerato tutto, la compagine rossonera è 8° in classifica a 32 punti.
Cambiando sponda del naviglio la situazione è diametralmente opposta. I nerazzurri guidati da Antonio Conte sono ritenuti la rivale più credibile della Juventus nella corsa allo scudetto 2020.
Dopo un girone d’andata giocato al massimo delle proprie possibilità, l’Inter è incappata in qualche pareggio consecutivo che ha rallentato la sua corsa. Ciononostante è al secondo posto della classifica con un totale di 51 punti. Ben 19 in più rispetto ai cugini, dunque.
Uno sguardo ai precedenti
Seguendo l’antica saggezza con la quale abbiamo iniziato l’articolo potremmo dire che la squadra favorita è il Milan.
Assecondando il paradosso dell’adagio, pertanto, i tifosi rossoneri possono nutrire buone speranze di vittoria. I tifosi nerazzurri invece… anche! Anzi decisamente di più, circa due volte tanto a voler essere precisi. Prendendo infatti a campione tutti i derby di campionato disputati nel lasso temporale 2010-2020 possiamo trarre conclusioni statistiche che sembrano abbattere il credo popolare grazie alla freddezza sempre valida del numero.
Dei 20 match disputati infatti, ben 9 sono finiti a vantaggio della squadra “favorita” dalla classifica al momento dell’incontro. Solo 5 invece hanno visto prevalere la compagine attardata in classifica. Se poi consideriamo i 7 pareggi vediamo che anche questi per 4 volte sono risultati lo specchio di una parità sostanziale già sancita dalla classifica. Per 3 volte, infatti, la distanza tra le due squadre prima del derby poi finito in pareggio è stata di un solo punto e una volta invece (partita di ritorno stagione 2016/17 terminata 2-2) di 2 punti. Nella sostanza, su 20 partite totali, solo 7 volte (35%) il risultato non ha seguito l’andamento della classifica. In questo senso dunque, il derby somiglia tremendamente a tutte le altre partite di calcio. Il campione riferito all’ultimo decennio sembra aggiungere credibilità a quelli che potrebbero essere i pronostici sulla sfida di domenica sera.