Il "Marotta furioso" si abbatte sulla Serie A. La repentina decisione della Lega che ieri, 29 febbraio, improvvisamente ha annunciato il rinvio di cinque partite della 26ª giornata (Udinese-Fiorentina, Milan-Genoa, Sassuolo-Brescia, Parma-Spal e l'attesissima Juventus-Inter) è stata mal digerita dall'Inter e soprattutto dal suo amministratore delegato. Questi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha criticato duramente l'operato dei vertici del calcio italiano, paventando anche la possibilità che, se dovessero giungere ulteriori slittamenti, l'attuale campionato potrebbe anche rischiare di non concludersi.

In seguito all'emergenza coronavirus abbattutasi sull'Italia da poco più di una settimana, l'Inter ha dovuto rinunciare a due partite di campionato (contro Sampdoria e Juventus), e in questo momento è terza in classifica con 54 punti, a -8 dalla Lazio capolista che sabato 29 febbraio ha battuto il Bologna per 2-0. Il dirigente del club milanese, raggiunto da "La Rosea", è stato fin da subito molto duro nei confronti della Lega di Serie A, dicendo che l'intera vicenda è stata affrontata nel modo peggiore ed è stata gestita con eccessiva leggerezza.

L'amministratore delegato nerazzurro ritiene che siano state sbagliate soprattutto le tempistiche d'intervento. Ad esempio, giovedì 27 febbraio era stato comunicato che le partite maggiormente "a rischio" si sarebbero disputate a porte chiuse.

Tutto ad un tratto, però, dopo le perplessità manifestate dal Ministro dello Sport Spadafora, nella giornata di sabato, il presidente di Lega Dal Pino ha annunciato il dietrofront senza consultarsi con nessuno. Questo, per Marotta, è stato indiscutibilmente un grave errore.

Marotta preoccupato: 'Il torneo è falsato'

Proseguendo nelle sue dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, Beppe Marotta ha chiarito la posizione dell'Inter in vista del prossimo turno di Serie A.

I nerazzurri dovranno affrontare il Sassuolo a San Siro, e la società non ha alcuna intenzione di far giocare il match a porte chiuse. Il dirigente varesino sostiene che sia assurdo ricorrere a questa soluzione che, di fatto, finora è stata considerata inadatta a "fronteggiare l'emergenza sanitaria".

"Le porte chiuse non esistono", ha tuonato l'ad della società meneghina.

Il problema, a suo parere, risiederebbe proprio nel primo slittamento, quello di Inter-Sampdoria, che invece si sarebbe dovuta giocare. Le misure più sensate potevano essere due: o tutti senza pubblico, oppure il rinvio dell'intera giornata di campionato. A tal proposito, è arrivato il duro attacco di Marotta, il quale ha rimarcato senza mezzi termini: "L'Inter è danneggiata, il calendario di maggio è incredibile".

L'amministratore delegato del club del Gruppo Suning non ha escluso che, se nelle prossime settimane dovessero saltare altri match, si possa arrivare ad una sospensione di tutto il massimo campionato. Ma i tormenti del manager 62enne sono altri: la decisione della data di recupero di Juventus-Inter (13 maggio) ben prima di stabilire quella della gara interna tra i nerazzurri e la Sampdoria che, ad oggi, è ancora avvolta nel mistero.

E così Marotta non ha avuto esitazioni nell'evidenziare che "il torneo è falsato", che questo caos sta spostando gli equilibri della Serie A, come ad esempio quelli legati a squalifiche e infortuni. Infine, per lui non sono da trascurare i risvolti psicologici di una squadra che cambiano (insieme alle motivazioni) a seconda del posizionamento in classifica e del distacco dai propri obiettivi stagionali.