L'ex calciatore Gianluca Vialli negli ultimi due anni ha dovuto combattere contro un tumore al pancreas. Un male che ha sfidato con la forza e il coraggio che lo hanno contraddistinto anche quando solcava i campi di calcio più importanti d'Italia, d'Europa e del mondo. L'ex campione di Serie A che, a suon di gol ha fatto grandi, durante gli anni '90, soprattutto la Sampdoria e la Juventus ha raccontato alle colonne del "The Times" la sua battaglia contro il cancro.

Vialli svela i suoi timori al Times: 'Non puoi sapere, servono anni senza avere problemi'

Gianluca Vialli, dopo aver annunciato di aver sconfitto quello che fin dall'inizio aveva definito come "un compagno di viaggio desiderato", in un'intervista rilasciata al quotidiano britannico "The Times" non ha nascosto di temere il ritorno del tumore al pancreas: "Fisicamente sto bene, ma sono ancora spaventato e preoccupato. Ci vorrà tanto tempo prima che riesca a sbarazzarmi di questa sensazione, perché sei fragile e non lo puoi sapere fino a quando non passano alcuni anni senza avere problemi".

L'opinionista: 'La famiglia mi ha aiutato tanto, ma a volte mi rinchiudevo in bagno per non farmi vedere piangere'

La lotta di Vialli non avrebbe avuto esito positivo se ad aiutarlo non ci fossero state la moglie Cathryn e le sue figlie. E' lui stesso a rivelarlo: "Mi hanno aiutato disegnandomi le sopracciglia, mentre a mia moglie ho chiesto dei consigli sui trucchi da usare.

Hai bisogno di trovare il lato divertente, ma c’erano giorni in cui mi rinchiudevo in bagno per non farmi vedere piangere".

Dopo aver abbandonato il calcio giocato ed essersi dedicato per un breve periodo all'esperienza da coach in panchina, guidando in Inghilterra il Chelsea (da giocatore-allenatore, dove ha chiuso la sua carriera in campo) dal 1998 al 2000 e il Watford nella stagione 2001-2002 Vialli è diventato uno degli opinionisti di punta dei canali calcistici di Sky Sport.

Fino a quando la malattia non lo ha costretto a fermarsi, dopo un periodo in cui continuava a partecipare ai programmi della televisione nascondendo un maglione sotto la camicia, come ha raccontato lui stesso, per non far vedere agli amici e ai colleghi che stava dimagrendo in maniera innaturale a causa dei suoi problemi di salute.

Nel marzo del 2019 è diventato ambasciatore della Nazionale Italiana per gli Europei del 2020 insieme a Francesco Totti e dal novembre dello stesso anno è stato scelto dalla FIGC nel ruolo capo-delegazione degli azzurri nella spedizione per i campionati continentali (per la prima volta itineranti tra più stati), poi rinviati al 2021 per la situazione sanitaria in corso.

L'ex capitano della Juventus sul tumore: 'E' stata un'opportunità per conoscermi meglio'

L'ex centravanti nato 55 anni fa a Cremona, che da capitano ha alzato al cielo di Roma l'ultima Champions League vinta nel 1996 dalla Juventus, al "The Times" ha svelato anche le cose che il tumore gli ha insegnato da un punto di vista più profondo ed interiore, specialmente come persona e come uomo: "Nessuno lo vuole, ma quando ti capita devi vederlo come un'opportunità per conoscerti meglio. Ho scoperto la meditazione, ma mi rendo conto di essere tutt’altro che perfetto. Spero, senza per questo voler essere presuntuoso e arrogante, che la mia storia possa servire da stimolo".

L'ex bomber della Nazionale si è sbilanciato riguardo alla possibilità di far riprendere il campionato di calcio: "Quello che direi ai giocatori ora è che in questo momento puoi conoscerti meglio che puoi.

Giocare a porte chiuse potrebbe essere una nuova sfida da guardare con curiosità".

Gianluca Vialli nel 2018 aveva pubblicato anche un libro in cui raccontava novantotto vicende di sport e di sportivi che hanno segnato la storia di tante discipline (a partire dal calcio), aggiungendo nel capitolo finale la novantanovesima vicenda, cioè la sua, proprio nel momento in cui aveva iniziato da poco a lottare contro il tumore al pancreas.