La Juventus, con la sconfitta subita giovedì 23 luglio alla Dacia Arena di Udine, ha dovuto rimandare l'ufficialità dello scudetto a domenica 26 luglio, quando a Torino arriverà la Sampdoria. Una sconfitta che ha scatenato le solite polemiche dei tifosi juventini, che si sono riversati sui social accusando in particolar modo il tecnico Maurizio Sarri. Proprio l'ex Chelsea, come più volte confermato dal direttore sportivo della Juventus Fabio Paratici, sarà sulla panchina bianconera la prossima stagione. Un scelta che però non nasce dalla piena fiducia nei confronti del tecnico toscano da parte della Juventus, quanto da una necessità.
La conferma di Sarri anche per motivi economici
Ci sarebbero infatti due fattori che avrebbero spinto la società bianconera a non considerare l'esonero, nonostante prima del lockdown alla dirigenza sarebbe balenata l'idea di affidarsi ad una nuova guida tecnica. Il primo è sicuramente il poco tempo a disposizione per trovare un valido sostituto di Sarri, considerando la vicinanza fra la fine dell'attuale stagione e l'inizio della prossima. La seconda deriva da una questione economica: allontanare Sarri significa tenere a libro paga un tecnico che guadagna più di 6 milioni di euro a stagione, con un contratto fino a giugno 2022.
L'ipotesi Pochettino sulla panchina della Juventus
Assumere una nuova guida tecnica significherebbe un ulteriore spesa, anche perché difficilmente la Juventus, in caso di sostituzione dell'ex Chelsea, si affiderà ad una scommessa come allenatore.
In questi giorni infatti è stato accostato alla panchina bianconera Mauricio Pochettino, un tecnico ancora sotto contratto con il Tottenham e che guadagna circa 7,5 milioni di euro. Ipotizzando l'ingaggio dell'argentino, per la Juventus significherebbe sobbarcarsi ulteriori 15 milioni lordi a stagione. In questo preciso momento storico, sarebbe un azzardo evidente anche per una società solida come la Juventus.
La conferma di Sarri dipenderà dalla Champions League
Come scrive il Corriere dello Sport, al netto della fiducia manifestata da Paratici a Sarri, la sensazione è che la Juventus possa decidere definitivamente l'eventuale permanenza del tecnico toscano soprattutto in base al percorso dei bianconeri in Champions League. La Juventus quindi potrebbe cambiare il tecnico solo se 'costretta' a farlo e per costrizione si intende un clamoroso tonfo nella massima competizione europea.
Lo scudetto quest'anno è stato agevolato da una concorrenza non all'altezza e quindi non sarebbe ritenuto un banco di prova attendibile dalla dirigenza bianconera.
Il primo test importante è previsto quindi il 7 agosto, quando la Juventus affronterà all'Allianz Stadium di Torino il Lione dopo la sconfitta dell'andata per 1 a 0.