Diego maradona ha probabilmente riflettuto qualche ora prima di postare immagini per lui dolorose. Ieri, 8 luglio, ricorrevano i 30 anni della finale dei Mondiali del 1990, quando la Germania Ovest superando 1-0 l'Argentina allo stadio Olimpico di Roma, si laureava campione del mondo per la terza volta. Si tratta forse del match più difficile della lunga e gloriosa carriera del 'pibe de oro': pur nettamente sfavorita, infatti, l'Albiceleste perse solo di misura a causa di un calcio di rigore che fa discutere ancora oggi. Per l'ex fuoriclasse del Napoli è una ferita ancora aperta, così come risuonano ancora nella sua testa i fischi di un intero stadio all'indirizzo dell'Argentina sin dall'esecuzione dell'inno nazionale.

I tifosi italiani non gli avevano perdonato di aver estromesso l'Italia dalla finale, ma l'Argentina in fin dei conti non rubò nulla in quella semifinale di Napoli vinta ai calci di rigore: non ci furono sviste arbitrali o episodi clamorosi, semplicemente uno svarione della difesa italiana e la grande prova del portiere argentino Sergio Goycochea nel corso della 'lotteria dal dischetto'. "Hijos de p...", il labiale di Maradona nel momento dell'esecuzione dell'inno argentino sommerso dai fischi dell'Olimpico è inequivocabile. Tuttavia il celebre numero 10 argentino ha scelto di postare lo stesso una clip della finale 1990, accompagnandola con un messaggio, sul suo account ufficiale Facebook.

'Questo è il video che non avrei mai voluto caricare'

Insieme al video, dunque, Diego Maradona ha voluto esprimere anche a distanza di 30 anni dalla partita tutto il suo rammarico. "Questo è il video che non avrei mai voluto caricare", scrive il campione argentino che specifica come la Germania arrivò al meglio in quella partita mentre l'Argentina era al limite, falcidiata da infortuni e squalifiche.

"Non c'era bisogno che i tedeschi ci derubassero così come hanno fatto", aggiunge subito dopo e il riferimento è al calcio di rigore concesso dall'arbitro messicano Codesal per intervento dubbio di Sensini su Voeller quando mancavano 6' dalla fine dei tempi regolamentari: la massima punizione trasformata da Andreas Brehme consegnò la Coppa del Mondo ai tedeschi.

"Mi scuso con i miei compagni - scrive ancora Diego - perché i maltrattamenti che hanno subito durante i Mondiali sono accaduti per colpa mia. Ho vinto partite che non avrei dovuto vincere, ma se tutto questo servisse a renderli felici io lo rifarei ancora". In merito al discusso episodio del rigore che oggi sarebbe certamente da Var, è intervenuto di recente in un'intervista a La Nacion il capitano di quella Germania Ovest, l'ex interista Lothar Matthäus che ha espresso tutti i suoi dubbi sull'episodio: "Per me non era rigore", ha detto e di fatto questa ammissione non ha fatto altro che riaprire le ferite degli argentini. Fermo restando che i giocatori di Carlos Bilardo protestarono anche per un intervento in area tedesca dello stesso Matthäus ai danni di Calderon.