Qualche giorno di vacanza per riflettere, per valutare e per prepararsi all'importante incontro che con molta probabilità si terrà martedì 25 agosto. Dopo aver sfiorato il successo in Europa League, l'Inter e Conte si ritroveranno in quello che quasi certamente sarà il vertice decisivo sul futuro della panchina nerazzurra. Il tecnico dovrebbe dapprima confrontarsi direttamente con il presidente Steven Zhang. In un secondo momento ci sarebbe il faccia a faccia con tutta la dirigenza, dal vicepresidente Zanetti all'amministratore delegato Marotta, passando per Lele Oriali.

In caso di divorzio, già si parla di un Massimiliano Allegri pronto a subentrare, seguito da due outsider: De Zerbi e Mihajlovic.

Antonio Conte durante il meeting metterà sul tavolo quelle che sono le sue principali esigenze per poter restare all'Inter. Innanzitutto ci sarebbe la questione mercato: l'ex Chelsea e Juventus vorrebbe maggiore spazio decisionale, ritagliandosi una sorta di ruolo manageriale all'inglese. Infatti non avrebbe gradito alcune strategie approntate dal club nella stagione appena conclusasi: lui avrebbe chiesto calciatori già esperti e mentalmente pronti a lottare per la vittoria, mentre la società avrebbe preferito puntare su giovani di qualità.

In generale, Conte vorrebbe avere più voce in capitolo anche nella gestione della comunicazione e dell'intera programmazione sportiva nerazzurra.

Dunque, a conti fatti, l'ex centrocampista non vorrebbe più essere soltanto l'allenatore dell'Inter, ma vorrebbe puntare a un incarico manageriale con maggior potere decisionale in sede di mercato e la possibilità di influire su alcuni settori nevralgici del club.

Si tratta di questioni piuttosto complicate da risolvere in poche ore, e soprattutto le parole pronunciate dopo la finale di Europa League lasciano intendere che fondamentalmente Antonio Conte abbia già preso una direzione diversa da quella dell'Inter.

Comunque attualmente non c'è ancora nulla di già deciso, quindi non è da escludere a priori un repentino riavvicinamento delle parti. Al contrario, in caso di mancato accordo, sarebbe necessario stabilire le modalità dell'addio.

L'Inter per esigenze economiche non avrebbe intenzione di esonerare Conte

Qualora l'incontro di martedì prossimo tra Antonio Conte e l'Inter dovesse finire con una separazione, le parti dovrebbero trovare un compromesso economico.

Infatti ad oggi la società milanese sta ancora pagando lo stipendio a Luciano Spalletti per un costo totale di 11 milioni di euro fino al giugno del 2021. Dunque, se si decidesse di esonerare Conte, che ha un ingaggio da 12 milioni netti a stagione, per il club vorrebbe dire accollarsi un'altra spesa da 48 milioni fino al 2022. Improbabile.

A questo punto, dovrebbe essere il tecnico salentino a fare la sua mossa, dimettendosi dall'incarico. In realtà, la via d'uscita più probabile sembra essere quella di una buonuscita che ovviamente sarebbe più bassa rispetto alla somma che andrebbe a percepire l'ex allenatore della Juventus se fosse esonerato. In questa circostanza, Max Allegri sarebbe dietro l'angolo.

Il tecnico toscano viene considerato al momento in pole-position per subentrare a Conte sulla panchina interista. Sarebbe una sorta di déjà-vu per l'ad Marotta che già nel 2014 aveva puntato sull'allenatore livornese dopo la rottura con Antonio Conte stesso. Il dirigente dell'Inter però si starebbe tutelando se dovesse spuntare qualche difficoltà dell'ultimo momento per arrivare ad Allegri, e pare che stia valutando insieme ai suoi collaboratori i profili di De Zerbi del Sassuolo e di Mihajlovic che conosce bene l'ambiente, avendo indossato la maglia nerazzurra dal 2004 al 2006, per essere poi vice-allenatore di Roberto Mancini dal 2006 al 2008.