A quasi 40 anni Zlatan Ibrahimovic è pronto a vestire nuovamente la maglia della nazionale svedese, cinque anni dopo l'ultima apparizione. Il ct della Svezia Andersson lo ha infatti recentemente pre-convocato per le gare di fine marzo contro Georgia, Kosovo ed Estonia. Ritorno favorito da un riavvicinamento tra l'attaccante rossonero e l'allenatore; in passato, infatti, i due si erano resi più volte protagonisti di diverbi sui social.

Il principio della 'guerra fredda' fu l'esclusione del giocatore dai Mondiali di Russia 2018, a cui seguirono diverse stilettate di Ibra nei confronti del tecnico, accusato non considerare i calciatori extracomunitari.

Decisivo per superare le parti sarebbe stato un incontro avvenuto in Italia nelle scorse settimane, definito dalla Federazione svedese 'buono e fruttuoso'. Intanto, attraverso i social, Zlatan celebra a modo suo la notizia: 'Il ritorno di Dio'.

Zlatan, ritorno in nazionale e chiarimento con il tecnico che lo elogia così: 'È il migliore'

Il 22 giugno 2016 Svezia-Belgio, terza partita della fase a gironi degli Europei in Francia, fu l'ultima presenza in nazionale per Zlatan. Quasi cinque anni dopo, Ibra è pronto a riaggiornare i numeri, aggiungendo un altro capitolo alla sua interminabile avventura a tinte gialle e blu.

Il ct Janne Andersson lo ha infatti pre-convocato in vista degli impegni di fine marzo contro Georgia e Kosovo (gare valide per le qualificazioni ai Mondiali in Qatar) e per l'amichevole con l'Estonia.

Il 39enne attaccante del Milan [VIDEO], attualmente ancora i box, sta vivendo una seconda giovinezza in rossonero: i 16 gol in 21 presenze stagionali certificano il suo stato di grazia, sul quale Kulusevski e compagni faranno affidamento per i prossimi incontri.

Encomi di bentornato arrivano da parte del tecnico, identificando nel giocatore ancora un punto di riferimento per il proprio gruppo: 'È il miglior calciatore che abbiamo avuto a disposizione negli ultimi anni; ha un'esperienza incredibile e può trasmetterla al resto della squadra'.

Dichiarazioni che avranno galvanizzato ulteriormente Ibrahimovic, il quale tramite i social network esprime tutto il proprio entusiasmo: 'Il ritorno di Dio'.

Ibra e Andersson, 'quasi amici'

Ibrahimovic non è certo conosciuto per la sua indole pacata e mansueta; diversi sono stati gli scontri verbali che lo hanno visto protagonista in carriera.

Tra i vari nomi finiti nel suo mirino, non poteva mancare l'attuale allenatore della nazionale svedese.

Il preludio dei vari alterchi risale a tre anni fa, in occasione dei Mondiali in Russia, competizione dalla quale Zlatan venne estromesso, liquidato con tali parole: 'Non rientra nei nostri piani'.

Da quel momento in poi vi fu gelo totale e una sequela di tweet e frasi provocatorie che hanno contornato il loro rapporto. Prima le insinuazioni che Ibra rivolse ad Andersson nel 2019: 'Quante volte ha preso in considerazione liste di giocatori extracomunitari? Mai'. Seguirono poi altri attacchi 'al veleno' nell'ottobre 2020, ancora una volta indirizzati al tecnico, reo di non aver fatto giocare Kulusevski e per questo definito 'incompetente'.

Nelle scorse settimane, però, i due si sono chiariti, risanando così i vecchi attriti per il bene della loro nazionale. Lo stesso Andersson ha confermato tale incontro, puntualizzando come il calciatore non lo avesse mai accusato di essere razzista.