Zlatan Ibrahimovic continua a stupire a suon di gol. Con la doppietta al Crotone sono 14 le sue reti in questa Serie A e 501 in carriera, avvicinando sempre più un nuovo record, l'ennesimo, che riguarderebbe da vicino anche il nostro campionato. Infatti lo svedese, ormai prossimo ai 40 anni, qualora dovesse vincere la classifica marcatori, diventerebbe il capocannoniere più anziano della storia della serie A. Questo particolare primato è detenuto al momento da Luca Toni, che a 38 anni e 5 giorni nella stagione 2014/2015 si rivelò il calciatore più prolifico con ben 22 gol.

Vetta dei marcatori a due pass

Il fenomeno svedese ha ormai abituato a grandi imprese, dal recupero lampo ai tempi dello United, alla giovinezza ritrovata, verrebbe da dire mai persa, in questa sua seconda avventura al Milan. Ma segnare 14 gol in appena 11 presenze fa notizia anche per Zlatan Ibrahimovic, specie in una stagione in cui Covid e infortuni non lo hanno certo risparmiato. Il primo posto della classifica marcatori occupato da Cristiano Ronaldo a quota 16 reti è tutt'altro che fuori portata, e con un rendimento del genere sarà difficile per il fenomeno portoghese vincere questo personalissimo duello a distanza. Una sorta di "sfida nella sfida" quella tra i due campioni che, infatti, si contenderanno fino alla fine anche lo scudetto, il quale ovviamente rimane il principale obiettivo per entrambi.

Ma conoscendo lo spirito di Zlatan e la sua "fame" di trofei mai paga, c'è da scommettere che da tempo abbia puntato anche il trono dei bomber.

A quota 14 reti finora, oltre a Ibrahimovic, ci sono anche Lukaku dell'Inter e Immobile della Lazio.

Solo Muriel meglio di lui come rapporto fra gol e minuti giocati

Segnare non è mai stato un problema per Ibrahimovic, ma la media tra gol fatti e minuti giocati fino a questo momento della stagione è davvero strabiliante.

Una rete ogni 62 minuti; statistiche alla mano, in Italia, solo Muriel ha fatto meglio di lui, garantendo alla propria squadra un gol ogni 53'. Ronaldo in questa speciale classifica, distanziato notevolmente, è fermo a una rete ogni 90'. Seguono Lukaku ed Immobile appaiati rispettivamente ad una marcatura ogni 107 e 109 minuti.

Insomma con lo svedese in campo il Milan è in vantaggio di quasi due gol ancor prima del fischio d'inizio. Non male per un calciatore considerato al tramonto, che qualcuno pensava fosse venuto a "svernare" nella sua ultima esperienza in rossonero.

Ibra, una garanzia per lo scudetto

Zlatan Ibrahimovic è stato indubbiamente il giocatore che più di ogni altro ha contribuito alla rinascita del suo Milan, non solo in campo ma anche e soprattutto nello spogliatoio. Carisma, personalità, esperienza, sono doti che per troppo tempo hanno latitato dalle parti di Milanello e che - tutte insieme - si reincarnano nella figura del fuoriclasse svedese. Con grande umiltà ha saputo adattarsi in un ambiente diametralmente opposto da quello che aveva lasciato l'ultima volta, plasmandolo a sua immagine e facendo riacquisire ai suoi compagni credibilità dinanzi ai tifosi.

É presto per dire se tutto ciò sarà sufficiente per strappare lo scudetto alle inseguitrici; ma se c'è un giocatore che sa come vincere questo titolo, è proprio Ibrahimovic; nell'arco della sua carriera, considerando tutti i campionati in cui ha militato, ben 11 volte ha alzato da protagonista quel trofeo, diventando un vero e proprio talismano al servizio della squadra.

Ancora una volta il Milan dovrà fare affidamento sulla sua leadership per riportare a casa il tricolore ben 10 anni dopo l'ultima volta, curiosità del destino, proprio con Ibra in squadra che, oltre a campione d'Italia, potrebbe laurearsi anche come capocannoniere più anziano della serie A.