In questi ultimi giorni la stampa europea si è concentrata sul lancio della Superlega, una nuova competizione europea che a detta degli organizzatori principali (Florentino Perez e Andrea Agnelli) sarebbe dovuta servire a portare più ricavi alle società europee. La Superlega è stata però considerata da molti non meritocratica, in quanto prevedeva la presenza annuale di 15 club fondatori mentre solo per cinque l'accesso sarebbe sulla base dei risultati sportivi. Particolarmente contrario a tale progetto, che sembra essersi arenato definitivamente, è il presidente della Uefa Alexander Ceferin.

Il massimo dirigente non ha risparmiato parole pesanti nei confronti di Perez e Agnelli, poi ha aggiunto che è rimasto sorpreso in maniera negativa dall'atteggiamento degli ideatori di tale competizione europea.

Ceferin su Perez e Agnelli

Il presidente della Uefa Ceferin, in una recente intervista, ha dichiarato con decisione: "In realtà sono inorridito dal fatto che tu, essendo enormemente ricco, guadagni così tanto che nessun valore è più valido per te". Secondo il massimo dirigente, infatti, nel calcio fra alcuni presidenti c'è troppa avidità e dispiace sapere che questa sia più forte dello sport più amato al mondo. In merito alla disputa della Champions League della prossima stagione, Ceferin ha aggiunto: "Se un club vuole giocare le nostre competizioni, dovrà venire a trovarci e dovremo sistemare le cose".

Ha poi voluto elogiare il prezioso lavoro del governo britannico e del premier Boris Johnson, che ha invitato i sei club inglesi a valutare l'uscita dalla Superlega. A tal riguardo Ceferin ha dichiarato: "Il governo inglese ci ha aiutato molto".

Gravina su Juventus, Milan e Inter

Nelle prossime ore la Uefa potrebbe procedere con eventuali sanzioni nei confronti soprattutto degli ideatori della Superlega.

Intanto sull'argomento si è espresso anche il presidente della Figc Gabriele Gravina. Il massimo dirigente della Federazione Italiana ha sottolineato che non ci saranno sanzioni nei confronti di Juventus, Milan e Inter (tre dei club italiani che avevano aderito alla nuova competizione europea), precisando che non si può punire una società solo per un'idea alla fine non concretizzata. Secondo Gravina, sarebbe stato diverso se il progetto sportivo si fosse concretizzato ma non è questo il caso, dato che dopo pochi giorni la nuova competizione sembra essere fallita.