Uno dei giocatori che ha scritto la storia dell'Inter è stato sicuramente Sandro Mazzola. La sua storia d'amore con i nerazzurri è proseguita anche quando smise di giocare, diventando un dirigente nel periodo della presidenza Moratti. Per molti tifosi nerazzurri è considerato un riferimento dell'Inter, una bandiera. A giustificare questo sentimento è anche una recente intervista di cui Sandro Mazzola si è reso protagonista.
Intervistato da Footballnews 24, l'ex dirigente ha spiegato che quando era in scadenza all'Inter come giocatore arrivò un'importante offerta da parte della Juventus.
Fu Boniperti ad incontrarlo e a proporgli la possibilità di diventare un giocatore bianconero. Mazzola ha spiegato che ci pensò molto all'offerta, ma nel suo rifiuto fu decisiva anche sua mamma, che sottolineò come suo papà Valentino non avrebbe gradito il suo trasferimento alla Juventus neanche dalla tomba.
Sandro Mazzola rifiutò l'offerta della Juventus
In una recente intervista Sandro Mazzola ha dichiarato: "Avevo il contratto in scadenza con l'Inter ed un giorno agli allenamenti vidi presentarsi una macchina targata Torino". Proseguendo l'intervista ha aggiunto: "Era Boniperti, che mi disse di prendersi un caffè insieme, il presidente mi offrì la possibilità di chiudere la carriera alla Juventus".
Proseguendo la chiacchierata con il giornalista, Mazzola ha spiegato che fu la mamma a consigliarlo di non accettare la proposta bianconera. Mazzola ha infatti aggiunto: "Raccontai l'accaduto a mia mamma dicendole che la Juve mi aveva sedotto, che Boniperti mi aveva offerto un bell’ingaggio. Lei rispose 'Non andare alla Juve.
Papà si rivolterebbe nella tomba'". Da lì la decisione di rinunciare al ricco contratto proposto dalla Juventus. Il papà di Sandro, Valentino Mazzola, è stato infatti un grande giocatore e capitano del Torino. Secondo la mamma quindi sarebbe stato un grande sgarbo nei confronti dell'ex riferimento del Grande Torino.
Mazzola sulla sua esperienza professionale all'Inter da giocatore
Proseguendo l'intervista, Mazzola si è soffermato anche sullo splendido rapporto che aveva con il papà. Ha infatti dichiarato: "Mi portava nei negozi a Torino e tutti lo salutavano". Ha spiegato poi che fu un grande maestro per lui e gli insegnò a calciare con entrambi i piedi. Ha poi aggiunto con rammarico di averlo vissuto troppo poco a causa della tragedia di Superga. Sulla sua esperienza professionale da giocatore all'Inter ha invece dichiarato: "L'Inter è stata l'unica squadra che ha voluto puntare su di me e ha avuto il coraggio di tenermi".