La proprietà del Lecce ha deciso di sollevare dall'incarico il tecnico Eugenio Corini, con cui aveva stilato un programma triennale.
È stata fatale l'eliminazione ai play-off, come le ultime prestazioni deludenti nel momento clou della stagione, che ha visto i giallorossi raccogliere un solo un punto nelle ultime quattro giornate della regular season, subendo 10 reti e realizzandone 5. Un bottino troppo magro che non è andato giù alla società di Via Costadura. Così la mattina di questo 22 maggio, il patron Saverio Sticchi Damiani - insieme al direttore sportivo Pantaleo Corvino - ha deciso di indire una conferenza stampa per comunicare la decisione.
La conferenza stampa
Il presidente del Lecce non nasconde l'amarezza e la delusione da parte di tutta la società e ringrazia il tecnico uscente: "Abbiamo convocato per questa conferenza stampa per dare questa notizia, non volevamo farlo tramite uno scarno comunicato. Abbiamo deciso di sollevare dall'incarico mister Eugenio Corini, una scelta non figlia dell'emotività della gara con il Venezia, ma frutto di una valutazione attenta e lucida, esclusivamente di natura tecnica e maturata in queste ore. Non posso che augurare le migliori fortune a mister Corini al suo staff che hanno dimostrato grande professionalità nel corso della stagione".
Il massimo dirigente sottolinea la natura del progetto Lecce e il rammarico per la brutta battuta d'arresto della squadra: "Allo stesso tempo devo dire che si tratta di una valutazione figlia di un'approfondita riflessione dopo una stagione che grazie al lavoro di tutti, ha visto porre le fondamenta di un progetto triennale che ha toccato le strutture, il settore giovanile, lo stadio e la squadra.
Nell'ambito di tale piano, le fondamenta obbligano a verificare una crescita continua che c'è stata fino a un certo punto, ma dopo si è arrestata. Nonostante ci fossero situazioni favorevoli, non siamo stati bravi a coglierle perché ci siamo fermati".
Sticchi Damiani parla del ruolo del ds Pantaleo Corvino, promettendo ai giornalisti un altro incontro per approfondire l'argomento: "Abbiamo chiesto al nostro direttore tecnico di analizzare le cause che non ci hanno permesso di raggiungere la promozione diretta, alla luce di un organico di un certo spessore, costruito in tempi record.
Successivamente abbiamo fatto un'analisi oggettiva futura rispetto all'obbiettivo mancato e sulla base di questi interrogativi, siamo arrivati a fare un'analisi serena e schietta. Credo sia doveroso fare ulteriori riflessioni in merito a tutto questo e prometto che non mancheranno occasioni nei prossimi giorni per rivederci e per entrare in merito alle questioni tecniche e societarie".
Il dialogo con la squadra e le prospettive future
Il patron salentino prosegue, raccontando del dialogo con la squadra e del prossimo campionato: "Oggi volevamo che fosse una conferenza dedicata esclusivamente a quello comunicato, in modo da entrare più in profondità rispetto a quanto avrebbe potuto fare uno scarno comunicato. La delusione è tanta, l'ho detto poco fa ai ragazzi a cui ho comunicato la nostra decisione. Ho detto loro con onestà di essere deluso rispetto dell'epilogo finale di questo campionato, come presidente e a nome di tutti i soci e tifosi, perchè sì lo siamo tutti. La promozione diretta, raggiunta da organici che non sono più forti del nostro, ci obbliga ad affrontare un altro anno di cadetteria stancante, economicamente dispendioso e pieno di sacrifici.
Ogni tanto quando parlo alla gente, qualcuno non capisce che stiamo facendo calcio senza introiti, risorse, sponsor e spettatori".
'In palio avevamo un obiettivo che avrebbe alleviato i sacrifici economici'
Il numero uno leccese puntualizza: "A volte ho l'impressione che qualcuno dia tutto un po' troppo per scontato, ma qui c'è solo un unico bene supremo: il Lecce e la società che in questo momento investe e gestisce il Lecce, facendolo in buona fede e rimettendoci tante risorse e lavoro. Quest'anno tutti i settori societari hanno lavorato tantissimo, in palio avevamo un obiettivo che avrebbe alleviato i sacrifici economici che in questo momento tutti gli operatori calcistici stanno facendo. Si riparte in una Serie B più competitiva e oggi ci viene chiesto un ulteriore sacrificio economico, quello di un esonero dell'allenatore, che è dispendioso per la società.
Se però esso è funzionale, lo si fa con responsabilità ma senza dare nulla per scontato perché il livello di difficoltà in cui si opera si è cresciuto esponenzialmente".
Infine chiude il suo intervento con un messaggio a tutto l'ambiente giallorosso: "Ci rialzeremo, la società è compatta e pronta a ripartire con entusiasmo e oculatezza, seguendo dei progetti seri che possano garantire al tempo stesso l'equilibrio dei conti".