In casa Inter il 3 giugno è cominciata ufficialmente l'avventura di Simone Inzaghi che ha firmato un contratto biennale a 3,5 milioni di euro a stagione più bonus, con opzione per il terzo anno. L'allenatore piacentino succede ad Antonio Conte, che ha deciso di lasciare i nerazzurri trovando un'intesa con il club per una buonuscita da 7 milioni di euro.
Ora si discute su quello che potrebbe essere il futuro del tecnico leccese che, a quanto pare, è ad un passo dall'approdare sulla panchina del Tottenham, e sembra che si stia già confrontando con i dirigenti sulla strategia di mercato da adottare per rinforzare la rosa.
Conte vorrebbe Skriniar al Tottenham
Antonio Conte avrebbe già presentato una lista della spesa per rinforzare il Tottenham durante la prossima sessione estiva del Calciomercato. Come era prevedibile, il tecnico guarderà soprattutto in casa Inter, e il primo nome nel mirino degli Spurs sarebbe quello di Milan Skriniar. Il centrale slovacco è tornato ad alti livelli in questa stagione, adattandosi alla perfezione nella difesa a tre contiana dopo un anno di sofferenza in cui era arrivato a perdere il posto da titolare in favore di Diego Godin, poi ceduto al Cagliari.
Il club inglese aveva fatto un tentativo per il difensore nerazzurro già la scorsa estate, quando sembrava ai margini dell'undici di Conte, ma l'affare non era andato in porto per l'eccessiva distanza tra domanda e offerta.
Il rendimento del classe 1995 nella stagione 2020/2021 è stato importante, coronato anche dal ritorno al gol dopo circa due anni. Sono 32 le partite disputate in campionato e 3 le reti segnate. In Champions League l'ex Sampdoria ha accumulato 3 gettoni di presenza ed è stato costretto a saltare 3 sfide a causa della Covid.
Conte lo vorrebbe con sé al Tottenham per completare il pacchetto arretrato della squadra britannica, una richiesta piuttosto singolare se si pensa che solo un anno fa aveva avallato la sua cessione.
L'eventuale richiesta dell'Inter
Lo scorso anno Inter e Tottenham avevano discusso di Milan Skriniar, ma la fumata bianca non era arrivata perché gli Spurs non erano andati oltre una proposta da 30 milioni di euro, mentre i nerazzurri ne chiedevano 50.
A distanza di un anno, soprattutto alla luce delle prestazioni offerte dal difensore, difficilmente il club meneghino potrebbe chiedere una cifra inferiore e, anzi, potrebbe ulteriormente alzare la posta, soprattutto se fosse richiesto dall'ex allenatore nerazzurro Conte.
Di conseguenza, il club meneghino potrebbe accettare di sedersi al tavolo delle trattative solo per proposte non inferiori ai 60 milioni di euro. Difficile pensare all'inserimento di una contropartita tecnica, a meno che non si torni a parlare di quel Ndombele di cui si vociferava l'anno scorso, anche lui autore di un'ottima stagione.